Nell’apposito villaggio, oltre 50mila tifosi hanno accolto gli skipper che prenderanno parte alla Route du Rhum: un vero bagno di folla, di fronte al quale Alberto Bona non ha trattenuto le emozioni.
“Siamo stati chiamati uno ad uno sul palco al centro del Villaggio, e mi sono trovato al fianco del grande Kito de Pavant, un veterano della vela oceanica francese”, ha raccontato il velista italiano. “C’era un bellissimo clima, tanta energia e tanta attesa: è bellissimo essere qui”.
Alberto Bona con un occhio sul meteo
Il Class40 IBSA si è reso protagonista venerdì scorso, in occasione della parata delle imbarcazioni nella baia di Saint Malo. Nel frattempo siamo nel vivo dell’ultima settimana di preparazione alla Route du Rhum: “Abbiamo scelto di avere due giorni liberi a inizio settimana”, ha continuato ancora Bona. “Da mercoledì il programma è molto fitto, e comprende sia attività tecniche sulla barca che briefing e incontri con i media e il pubblico nello stand allestito da IBSA nel villaggio a Saint-Malo”.
Dal punto di vista tecnico, barca e skipper stanno completando tutti i lavori di verifica: “Stiamo ultimando le attività previste, preparando le casse con tutto ciò che riteniamo sia utile e sia necessario portare per mantenere la barca competitiva, stiamo preparando il cibo, diviso in porzioni per giornata”.
Una randa, un solent, una trinchetta e una tormentina, due gennaker montati su avvolgitori, uno più piccolo e
uno più grande, tre spinnaker. Di queste vele, il Class40 IBSA potrà averne a bordo solo otto durante la regata. Cosa lasciare a terrà dovrà deciderlo Alberto Bona entro venerdì alle 18, orario ultimo per la consegna dell’elenco ufficiale delle vele da imbarcare.
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Quasi tutto pronto, dunque, per l’inizio della Route du Rhum, con gli skipper che volgono particolare attenzioni sull’evolversi del meteo: “Sul fronte del piano velico siamo stati abbastanza tradizionalisti”, ha commentato Alberto Bona, “abbiamo osato molto di più sulle linee d’acqua e sulla carena. Con il progettista Sam Manuard e il team ci siamo concentrati sulla nuova carena, migliorata, quella del Mach5, senza portare cambiamenti estremi sul piano velico. Sulle vele quindi siamo rimasti su forme, superficie e tipi d vele già validati. Abbiamo fatto scelte un po’ diverse sugli spinnaker, ne abbiamo due in più; perciò, siamo ancora in stand by con la lista da fornire venerdì”.
Laureando in Storia e Politica internazionale e aspirante giornalista. Sono molto sensibile alle tematiche ambientali e alla ecosostenibilità, oltre ad amare le lunghe passeggiate al mare il mattino presto.
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