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Incidenti in barca, il bilancio estivo è pesante: “Mancano i vademecum a bordo”

incidente in barca

L’incidente avvenuto nel fine settimana sul Lago d’Iseo, in cui una turista tedesca di 20 anni è ancora dispersa dopo essere caduta in acqua a seguito di una manovra azzardata in barca, è solo “l’ultimo di una serie di gravi fatti che si sono verificati quest’estate in Italia e in cui vi è, ancora una volta, l’ombra dell’imprudenza e della scarsa conoscenza delle più basilari regole della cultura marinaresca”. È il commento di Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca (confederazione che rappresenta le scuole nautiche e le autoscuole italiane) che traccia una linea di bilancio della stagione estiva ormai agli sgoccioli.

Incidenti in barca, D’Angelo: “Vademecum obbligatori, occorrono verifiche”

“Incidenti in barca come l’ultimo sul lago d’Iseo, ma anche gli altri in Costiera Sorrentina e in Sardegna, evidenziano l’uso smodato di alcol, la scarsa conoscenza delle unità da diporto, il mancato rispetto degli altri e dei luoghi in cui si naviga – afferma D’Angelo – Il più delle volte questi incidenti avvengono con barche a locazione, i cui comandanti spesso non conoscono le regole della navigazione”.




Ecco perché il segretario della Confarca pone l’accento sulla mancata consegna dei vademecum previsti dalla legge in caso di locazione delle imbarcazioni al di sotto dei 30 cavalli, ovvero per le quali non vi è l’obbligo del titolo abilitativo al comando.

“Manca cultura marinaresca, norme disattese e rischio per vite umane”

“La normativa prevede che i cosiddetti ‘diportisti della domenica’ vengano eruditi sulle più elementari regole di navigazione attraverso un vademecum che dovrebbe essere in dotazione delle unità utilizzate nella locazione, ma è una norma puntualmente disattesa, per cui queste persone salgono a bordo senza alcun consiglio utile, se non quello di andare piano. Troppo poco, però, perché in realtà occorrerebbe una istruzione seria, prima di mettersi in acqua e rischiare vite umane”.

D’Angelo chiede dunque che vengano effettuati maggiori controlli per verificare che nelle attività di locazione si provveda anche alla sensibilizzazione della sicurezza in acqua.

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“Sulla base di quanto accaduto in questi mesi, e dell’esperienza mia di diportista, si può soltanto notare che le regole vengono infrante da tutti, dai natanti, dalle imbarcazioni e perfino dalle navi da diporto, che addirittura non rispettano le regole della precedenza in acqua. C’è un comportamento estremamente maleducato, soprattutto nel settore della locazione delle piccole unità. Troppo spesso nelle rade affollate ci sono barche e gommoni affittati che navigano a velocità superiori alla norma, che passano troppo vicine ai bagnanti e ai sub e che non tengono conto delle segnalazioni in acqua. Situazioni che si vedono quotidianamente e che denotano una scarsa cultura marinaresca e il non rispetto degli altri, per questo bisogna rilanciare ancora una volta il tema della sicurezza e chiedere maggiori controlli affinché tutta la filiera del diporto si attivi in tal senso”.

 

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