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Atene, 350 mln di euro di investimenti per il Porto del Pireo

Atene, 350 mln di euro di investimenti per il Porto del Pireo

Atene, 350 mln di euro per il Porto del Pireo  da parte della Cosco che ha deciso di accelerare i suoi investimenti nello Scalo Greco dopo i risultati positivi dell’attività commerciale nel primo trimestre dell’anno, nonostante la pandemia di covid 19.

La società cinese di trasporti marittimi è proprietaria del porto di Atene ed è pronta a lanciare, informa il quotidiano greco Kathimerini, tre nuovi progetti infrastrutturali ma sembra anche più vicina alla costruzione di un quarto terminal container con un investimento di 200 milioni di euro.

Porto del Pireo, subito interventi al Terminal 1

Tra i progetti più vicini a partire ci sono interventi al Terminal 1 giunti al termine della gara d’appalto e che saranno seguiti dall’estensione del terminal per le auto (con un budget di venti milioni di euro), il collegamento sotterraneo tra il terminal automotive e un’altra area, ma anche lavori da otto milioni di euro per aumentare la profondità del porto.

L’autorità del Porto del Pireo sta anche valutando di allargare il terminal crociere con un progetto da 100 milioni co-finanziato dalla Regione Attica.

In totale gli investimenti nel periodo di pandemia potrebbero quindi arrivare a 350 milioni di euro in totale.

Nonostante il calo dei commerci internazionali, infatti, il Pireo è riuscito ad aumentare, anche se in maniera marginale, il numero dei container movimentati su base annuale fino a 1.369 milioni di teu nel primo trimestre del 2020 contro i 1.334 del 2019.

Per il traffico di container il Pireo è il 41° porto al mondo

Come viaggiatori, nel 2014 ne ha trasportato oltre 18 milioni, cifra che ne ha fatto il più largo porto passeggeri d’Europa, performando bene anche per il trasporto di vetture, tir e pullman turistici.

Il porto del Pireo è anche un importante polo crocieristico, con oltre 1 milione di presenze.

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Insomma, soldi e interessi e un pizzico di geopolitica al Pireo sono di casa. Non a caso il futuro e il presente parlano cinese. COSCO (China Ocean Shipping Group), detiene il 51% delle quote del porto, che vuole trasformare nel principale punto di approdo europeo dell’ambizioso progetto OBOR.

OBOR sta per One Belt One Road ed è l’acronimo che indica la Nuova Via della Seta che rivoluzionerà il mondo di domani, sia dal punto di vista politico che finanziario. La nascita – o se vogliamo rinascita – dell’Eurasia passa anche dal Pireo e Atene.

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