Il caro gasolio sembra inarrestabile: dopo gli aumenti di inizio anno, anche la guerra in Ucraina continua a far lievitare i prezzi del carburante a causa del blocco del petrolio russo. Da ieri in molti porti italiani i pescherecci sono rimasti a terra. È questa la decisione presa dalla maggior parte delle marinerie: “Una situazione che rende sconveniente andare in mare e che ha costretto molte imprese a fermarsi per evitare ulteriori perdite”, commenta in una nota Federpesca.
“Una congiuntura economica che va avanti da mesi e per la quale Federpesca si è subito attivata per sensibilizzare Governo e Parlamento” annuncia. Per questo oggi pomeriggio è previsto un incontro al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con l’obiettivo di “affrontare questa emergenza e trovare soluzioni per il settore della pesca, duramente colpito dal caro energia”.
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“Al Governo chiederemo di prevedere interventi specifici per il settore nel Decreto sul caro energia in discussione questa settimana e di impegnarsi per accelerare i pagamenti dei contributi covid che le imprese attendono da molti mesi. Così in una nota la Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca”, conclude la nota con cui si annuncia l’incontro per chiedere l’intervento sul caro gasolio.
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.