L’autunno del finalese è un trionfo di profumi e sapori antichi: una tradizione agricola antica e genuina, uno straordinario patrimonio di biodiversità ed eccellenze gastronomiche: l’entroterra di Finale Ligure regala alcune peculiarità territoriali.
Prodotti caratterizzati da elevati livelli di qualità e tipicità, dal pernambucco, al chinotto, alla mela Carla, per citarne alcuni.
L’autunno del finalese è una continua rivelazione di preziose sorprese: paesaggi dai colori intensi e caldi, sapori, aromi e profumi inebrianti e avvolgenti.
La Liguria e l’autunno del finalese
Un vero e proprio tripudio di emozioni, un’esplosione di sensazioni avvolgenti non solo per la vista ma anche per il gusto e l’olfatto perché, anche se è vero che molte piante si spogliano della loro chioma e i fiori scompaiono, la natura regala nuovi scenari, ricchi di prodotti genuini, frutta e verdure di stagione, un vero toccasana per l’uomo, oltre ad avere innumerevoli benefici sulla salute.
Questa è una delle stagioni più belle da vivere all’aria aperta e nell’entroterra di Finale Ligure, soprattutto tra Calvisio, Perti e l’altopiano delle Manie, si ammirano paesaggi suggestivi tra boschi di lecci e castagni, con le sfumature dei colori autunnali dei vigneti affacciati sul mare.
Qui si respira l’antica vocazione rurale di questa terra eccezionale, ricca di biodiversità ed eccellenze, dal pernambucco, al chinotto, alla Mela Carla, per citarne alcune.
Un viaggio alla scoperta dei preziosi frutti del gusto agricolo finalese, prodotti ‘di nicchia’, e di quei piccoli produttori della costa e dell’entroterra che lavorano nel rispetto della natura e delle tradizioni antiche e genuine.
Il pernambucco, una varietà di arancia made in Liguria
Una profumatissima, succosa e dolcissima varietà di arancia che arriva da lontano, dallo stato brasiliano di Pernambucco, a cui deve il suo nome, probabilmente importata durante uno degli scambi commerciali tra Genova e l’allora colonia portoghese.
L’arancia pernambucco è un clone locale appartenente alla Washington Navel, varietà di arancia molto nota, tra le più precoci, che matura da fine ottobre in poi e che, in Rivier, e in particolare a Finale Ligure, ha trovato il suo habitat naturale grazie al terreno e al microclima ideale.
Già nel 1800 Giorgio Gallesio, avvocato e botanico finalese, parlava di questa particolare varietà di arancia sia nella ‘Pomona Italiana’ che nel monumentale ‘Traité du Citrus’, rivendicando ai liguri l’introduzione delle arance in Italia.
La coltivazione e l’esportazione di questi frutti preziosi era particolarmente importante per la Repubblica di Genova, che li commerciava con il nord Europa.
Gli agrumi, raccolti ancora acerbi, erano cotti in una sorta di melassa ottenuta da zucchero, spezie e dal loro stesso succo, quindi stipati in barili di legno e conservati nelle stive come ottima riserva di vitamine.
Nella terra del finalese questa è una delle varietà coltivate da più tempo. Il pernambucco o pernambuco o fernambuco è un’arancia dolce, a polpa bionda di dimensioni medio-grandi ed è caratterizzata da una buccia abbastanza spessa e vescicolata, di colore arancione intenso.
Il frutto è particolare perché presenta all’interno un tipico frutto gemello (che ricorda l’ombelico, che in lingua inglese si dice appunto navel), localizzato al polo opposto rispetto al picciolo.
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La coltivazione del pernambucco, presente nelle aree più riparate della riviera di Ponente e Imperia, è oggi una produzione quasi esclusivamente familiare, ma in grado di regalare al palato un sapore unico e utilizzato anche per la realizzazione di deliziose marmellate di agrumi, dolci, liquori, ecc.
Il chinotto, un Presidio SlowFood per l’autunno del finalese
Il piccolo e prezioso agrume, conosciuto come Chinotto di Savona – presidio Slow Food dal 2004 per preservarlo, tutelarlo e valorizzarlo – è una pianta originaria della Cina, portata in Riviera attorno al 1500 da un navigatore savonese, ma sebbene arrivi da terre lontane, è a Finale Ligure che il chinotto ha trovato il proprio ambiente ideale e, nel tempo, ne ha migliorato le qualità organolettiche.
I frutti che si ottengono da questa pianta sempreverde alta poco più di un metro e mezzo, crescono in grappoli e sono poco più grandi di un’albicocca, hanno una buccia di colore giallo-arancio, sottile ed intensamente profumata. La polpa è di colore giallo, non molto succosa e amarognola.
Intorno al XIX secolo questi piccoli agrumi, colti ancora verdi, ravvivavano molti caffè italiani e francesi; venivano infatti posizionati sul banco di vendita all’interno di un vaso dotato di un cucchiaino di maiolica e immersi nel Maraschino.
Oggi, nella terra del finalese, ai piedi di antichi castelli o terrazzamenti sul mare, si trovano splendide e rigogliose piantagioni di chinotto, rinomate a livello mondiale e, con la lavorazione dei frutti, si possono realizzare deliziose marmellate, canditi, liquori, birre e persino profumi.
L’autunno del finalese con la mela Carla o ‘finarina’
“Una mela al giorno toglie il medico di torno”. Un antico detto contadino che invita a mangiare questo prelibato frutto per le sue proprietà benefiche. Meglio ancora se la mela è una varietà antica come la mela Carla. I padri della frutticoltura italiana, Molon e Gallesio, la definirono rispettivamente “una delle mele più saporite, con un sapore che ricorda viola e ananas” e “la regina delle mele croccanti”.
Originaria del territorio di Finale Ligure, si raccoglie a fine settembre e si conserva sino alla primavera, sviluppando nei diversi gradi di maturazione qualità differenti che la rendono sempre speciale. Il frutto è piccolo e irregolare, ha una buccia liscia giallo-paglierina screziata di rosa e una polpa dolcissima, succosa e color bianco-crema. Particolarmente delicata, ha un aspetto elegante e si conserva meno delle altre varietà e si mangia appena raccolta, cruda ma anche cotta.
I frutti solitamente non sono commercializzati nella grande distribuzione ma si possono trovare nei piccoli mercatini di frutta e verdura o direttamente dal contadino che coltiva e preserva qualche pianta.
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Nella speranza che l’emergenza Covid-19 possa presto finire, vi segnaliamo due eventi che hanno luogo nel territorio del finalese, legati alla tradizione gastronomica della zona: la manifestazione Agrumare, che si tiene solitamente nel mese di febbraio a Finalpia, grande kermesse che vede protagonisti gli agrumi liguri, con una particolare attenzione alla produzione del pernambucco del finalese; Salone dell’Agroalimentare ligure (dal 12 al 14 marzo 2021), evento enogastronomico giunto alla diciassettesima edizione, di carattere nazionale ed internazionale, che si svolge nel prestigioso Complesso Monumentale di Santa Caterina, a Finalborgo.
Fabio Iacolare è videomaker e giornalista pubblicista dal 2010: esperto in regia di format tv e giornalista esperto in eventi a carattere culturale, ambientale ed enogastronomico italiano.