Continua la rincorsa di Giancarlo Pedote alla Vendée Globe, la regata in solitaria senza scali né assistenza in corso, che vede l’italiano in nona posizione, dopo essere stato a lungo decimo. Questa notte Pedote, skipper di Prysmian Group, è stato il più veloce del gruppo di testa, e tra la notte e la mattinata ha recuperato 50 miglia sull’imbarcazione che lo precede.
La situazione attuale della Vendée Globe vede Yannick Bestaven in testa con circa 137 miglia di vantaggio sul secondo, Charlie Dalin, e circa 170 sul terzo, Thomas Ruyant. Giancarlo Pedote dista circa 600 miglia dal primo.
Il commento di Pedote su questa fase della Vendée Globe
Pedote è nel Grande Sud, in prossimità della Zona dei Ghiacci. L’italiano chiarisce che in quest’area ci sono solo due scelte possibili: rischiare o essere prudenti. Pedote ha optato per essere prudente. Una decisione che ha degli obiettivi, come spiega lui stesso:
“La barca va bene, piccole cose da gestire ma è quasi un mese e mezzo che siamo in mare, ed è normale. È necessario prendersi costantemente cura della barca, ottimizzare la rotta, regolare la barca anche se non è facile trovare la giusta configurazione delle vele, perché le condizioni cambiano continuamente. Adesso ci troviamo nella parte Nord-Est di una depressione che sta passando verso Sud, sulla Zona dei Ghiacci.
Il mare è ordinato e questo permette ai foiler di far avanzare bene le loro imbarcazioni. Al momento le condizioni sono buone ed è necessario cercare di continuare a restare calmo, attento, concentrato, perché la fatica inizia a farsi sentire ed è sufficiente una piccola distrazione per trovarsi in una situazione difficile.
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Non penso alla posizione in classifica, cerco di fare la mia regata, di restare nel gruppo, nello stesso sistema meteo di chi è davanti. Cerco di navigare bene, fare le cose bene. La regata è ancora lunga e il Pacifico non è ancora il luogo giusto per mettersi a parlare di posizioni. Vedremo poi alla fine“.
Redazione Sport di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.