Al termine dei controlli di polizia portati avanti in mare nella stagione estiva appena terminata, il Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia ha tracciato il bilancio dell’azione di contrasto all’evasione fiscale, perpetrata dai possessori di unità da diporto mediante l’utilizzo di bandiere estere.
Da definire le sanzioni per l’evasione fiscale
In particolar modo, l’attività investigativa delle Fiamme Gialle Aeronavali si è concentrata verso tutti i possessori di imponenti unità da diporto, che hanno tentato di occultare il bene iscrivendolo nei registri di paesi esteri.
Questo trucchetto permette agli armatori di contenere i costi di gestione, evadendo così al fisco la proprietà dei suddetti beni ed eludendo l’obbligo di dichiarazione previsto dalla legge 4 agosto 1990, n. 227 (monitoraggio fiscale), che porta alla dichiarazione di una capacità contributiva di gran lunga inferiore a quella reale.
Questo complesso groviglio di proprietà e paesi esteri non ha impedito, comunque, ai militari del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia di rilevare nel Lazio 31 imbarcazioni da diporto di proprietà di cittadini italiani, i quali non hanno dichiarato al fisco la disponibilità ed il valore di mercato della propria imbarcazione: l’indagine e l’attività di controllo delle coste e degli approdi si riferisce a tutto il 2022.
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Il valore complessivo di queste unità individuate e recuperate a tassazione dalla Guardia di Finanza di Civitavecchia ammonta a circa 7 milioni di euro complessivi. Le relative sanzioni amministrative, che si aggirano tra il 3% e il 15% dell’importo non dichiarato, sono ancora in corso di definizione.
Laureando in Storia e Politica internazionale e aspirante giornalista. Sono molto sensibile alle tematiche ambientali e alla ecosostenibilità, oltre ad amare le lunghe passeggiate al mare il mattino presto.