di Davide Gambardella
Amici pescatori, avete ragione: che gran macello con queste FAQ della pesca sportiva! Da ieri sera sul sito del Governo è sparita la domanda a risposta inerente alle attività di pesca, mentre campeggia ancora quella relativa alle attività venatorie (piccolo spoiler: la risposta è no, non si può andare a caccia in zona rossa).
Come mai, vi state chiedendo tutti? Cosa cambia, adesso? Molto semplice: il Governo ha riconosciuto la pesca sportiva e dilettantistica come attività sportive individuali a tutti gli effetti, cancellando la sua FAQ e aggiornando, in data 19 gennaio 2021, quella sul portale del Dipartimento per lo Sport, come abbiamo raccontato in esclusiva noi di nonsolonautica.it. La caccia, a quanto pare, per il Governo non è uno sport. E immaginiamo le polemiche che nasceranno per tale decisione… Ma in questo articolo restiamo sul pezzo.
Dunque, finalmente la pesca viene riconosciuta come attività sportiva individuale. Era nell’aria la modifica della tanto discussa FAQ pubblicata su governo.it che vietava le attività di pesca, tanto che Fiops e Fipsas (che si son battute per settimane per la modifica) l’attendevano come Godot. La curiosità di nonsolonautica.it è montata dopo aver scoperto che la prima FAQ, quella del Dipartimento per lo Sport, era stata aggiornata in data 19 gennaio, e cioè qualche giorno dopo l’ultimo decreto. “Come mai?”, la domanda più che lecita che ha solleticato la nostra curiosità.
Abbiamo contattato fonti interne al Dipartimento – che non si sono sottratte ai nostri quesiti, anzi, e le ringraziamo – e ci è stato spiegato che “a breve” sarebbe stata cancellata la FAQ della discordia sul sito del Governo, e che dopo l’aggiornamento delle domande a risposta, la pesca in zona rossa sarebbe stata consentita nel comune di residenza, mentre invece gli spostamenti in zona arancione sarebbero stati consentiti soltanto a chi dovrà praticare l’attività al di fuori del Comune di residenza, perché impossibilitati per motivi logistici a praticarla nei confini comunali. La FAQ è stata cancellata proprio ieri, confermando la bontà di quanto rivelato in esclusiva dalla fonte. Dunque la pesca, dopo una lunga e tortuosa trafila, è stata riconosciuta come sport individuale a tutti gli effetti. La montagna ha partorito il topolino, direte voi. Come darvi torto…
Come mai questa concessione? Sembra qualcosa di incomprensibile, fumoso, che lascia spazio a interpretazioni. E invece, la spiegazione è logica.
Essendo la pesca ormai paragonata a qualsiasi altro tipo di sport, il dpcm precisa che in zona arancione “è consentito fare attività sportiva che comporti uno spostamento anche al di fuori del proprio Comune di Residenza”, qualora tale attività non potesse essere garantita nel luogo in cui si vive. Spieghiamola meglio.
Mettiamo caso che Tizio viva in una regione classificata zona arancione e in un comune senza laghi, mari o fiumi, ma a qualche chilometro di distanza da casa ci sia lo spot ideale per una battuta di pesca: ecco, Tizio potrà godere di questo beneficio nei confini regionali, ma riducendo gli spostamenti al minimo indispensabile. È un principio di democrazia e non solo: riconosce lo sport come attività fondamentale per il benessere psico-fisico anche durante una emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo da circa un anno a questa parte.
Tali principi, già riconosciuto a dicembre dalle Regioni Lombardia e Toscana, con ordinanze locali, valgono per la pesca in zona arancione così come per il ciclismo, per il golf, per qualsiasi sport individuale insomma che non possa essere assicurato ad un tiro di schioppo da casa.
Mentre per le zone rosse, invece? Anche in questo caso vale lo stesso principio già in essere per le altre attività sportive: la pesca in zona rossa è consentita solo all’interno del comune di residenza. Spostamenti limitati e restrizioni più rigide, dunque, per via della gravità che si vive sul territorio e che viene valutata periodicamente dal Ministero della Sanità, dopo aver letto i dati di Cts e Iss.
Amici pescatori, si può dunque finalmente tornare a pesca. Ma la raccomandazione è sempre la stessa: prudenza, rispetto del distanziamento e, se potete, limitate comunque al minimo gli spostamenti, dando dimostrazione del senso di responsabilità che da sempre vi contraddistingue.
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Giornalista professionista, editor e direttore responsabile di NonsoloNautica.it. Ama il mare in tutte le stagioni e ne respira il suo profumo a pieni polmoni.