Le isole dell’Oceano Pacifico stanno diventando meta privilegiata per gli oligarchi russi che cercano di portare i loro megayacht lontano dalle sanzioni. Il governo delle Maldive si è allineato sulla stessa posizione dei paesi europei che stanno prendendo provvedimenti a seguito dell’invasione russa in Ucraina, ma il suo potere di azione verso i beni degli uomini vicini al Cremlino è molto scarso. Per questo motivo, numerosi sono i superyacht di proprietà russa che, in questo momento, si stanno dirigendo nel Pacifico.
Gli oligarchi russi seguono Melnichenko
Onde evitare di fare la fine di altri colleghi, cui sono stati sequestrati la bellezza di quattordici superyacht nei porti olandesi dall’Aia a causa dalle sanzioni imposte a Mosca, i magnati russi stanno seguendo l’esempio di Andrey Melnichenko, che con il suo yacht si è diretto verso le Maldive e ha smesso di trasmettere i dati sulla sua posizione, facendo perdere le tracce. Solo quattro giorni dopo, le autorità italiane hanno sequestrato a Melnichenko lo yacht a vela più grande del mondo, il Sy A, il cui valore viene stimato sui 578 milioni di dollari.
In molti sono in viaggio, o sono già arrivati, nelle isole situate a sud-ovest dell’India, nel tentativo di mettere al sicuro le proprie imbarcazioni dal congelamento dei beni, con le autorità statunitensi, invece, che vogliono fare in modo che il sequestro sia permanente, etichettandolo come “rendita di un crimine”. Stando a quanto riportato dai dati di MarineTraffic, che monitora le posizioni delle navi in tempo reale, già tre yacht avrebbero seguito la pista aperta da Melnichenko, oscurando le loro posizioni e spostandosi in acque internazionali.
Gli oligarchi russi avrebbero quindi trovato il loro porto sicuro. L’ipotesi di sequestrare i loro megayacht appare molto remota. Stando alle parole di Hussain Shameem, procuratore capo del paese, la autorità delle Maldive non hanno il potere di confiscare le navi in visita, tranne nel caso in cui sia stato commesso un crimine.
LEGGI ANCHE: Circolo Velico Sferracavallo, la regata per la pace in Ucraina
“Per il momento, stanno cercando di mantenere gli yacht in acque internazionali, dove possono potenzialmente rimanere inattivi per mesi. Così nessuno può toccarli”, ha affermato Abdul Hannan, che gestisce Seal Superyachts Maldives e rifornisce di carburante e viveri gli armatori, sottolineando come la metà dei suoi clienti siano russi. Gli uomini del Cremlino le stanno provando davvero tutte per non vedersi confiscati i loro beni e, parzialmente, ci stanno riuscendo.
Laureando in Storia e Politica internazionale e aspirante giornalista. Sono molto sensibile alle tematiche ambientali e alla ecosostenibilità, oltre ad amare le lunghe passeggiate al mare il mattino presto.