House Boat sul mare a Cagliari sul modello di quelle di Amsterdam, o di Amburgo, per garantire una sistemazione unica ai turisti che visitano il porticciolo di Su Siccu.
Li hanno chiamati hotel galleggianti e promettono un giro d’affari di circa 150 milioni di euro all’anno per tutta la regione. Si tratta di una soluzione che vede impiegate circa trecento imbarcazioni ormeggiate nel porto a due passi dal centro storico cittadino, una sorta di albergo nautico diffuso in Sardegna “che potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare ospiti e redditi”, secondo l’agenzia Ansa, che riporta le stime illustrate dal vice presidente di Confindustria Nord Sardegna Giovanni Conoci.
House Boat a Cagliari, obiettivo: arrivare a 1.000 barche
L’obiettivo è quello di arrivare a una quota di 1.000 imbarcazioni, attraverso lo sviluppo di un turismo autonomo, capace di attrarre in Sardegna flussi turistici aggiuntivi rispetto a quelli della ricettività tradizionale. “Il modello è la Croazia: in acqua circa 6.000 imbarcazioni destinate al turismo esperienziale. Con circa 50mila persone che ogni settimana vivono la loro insolita vacanza primaverile o estiva cullati dalla corrente del mare” precisa l’agenzia di stampa.
“”Se l’obiettivo è favorire il noleggio delle imbarcazioni si sappia che questo settore è già disciplinato da leggi nazionali, altro discorso invece se si parla di house boat, fenomeno molto diffuso in Florida
– avverte il rappresentante della Rete dei Porti Franco Cuccureddu – Quella delle case galleggianti è un’idea che sta prendendo corpo anche in alcuni Paesi europei. In questo caso però occorrerà definire bene le competenze che investono inevitabilmente anche la materia urbanistica”. Secondo il presidente di Assohotel Carlo Amaduzzi un intervento normativo per regolamentare le house boat a Cagliari ed in Sardegna è necessario: “Le presenze in Sardegna sono ancora poche. L’isola ha tante potenzialità, ben vengano tutte le iniziative che cercano di individuare nuove forme di accoglienza”.
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Anche per il presidente di Assonautica Italo Senes la proposta di legge va nella giusta direzione: “Il settore ha grandi potenzialità economiche, occorre ora dargli valenza e assicurare servizi adeguati ai turisti che decidono di trascorrere le vacanze in barca”. Senes ha poi suggerito alla commissione un’integrazione alla legge: “Chi legifera deve tener conto della tutela del mare e dell’ambiente in generale. Sarebbe opportuno prevedere nelle imbarcazioni la presenza obbligatoria dei tank di raccolta delle acque nere in ogni servizio igienico con adeguate strutture di collegamento per lo scarico nei serbatoi dei porti turistici”.
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.