La delicata questione della classe Laser, il più diffuso ed importante singolo al mondo, arriva forse ad una svolta decisiva. Per chiarire una questione con molti dettagli spesso non ben compresi, riepiloghiamo lo status quo. Come noto a maggio 2019 World Sailing ha rinnovato lo status olimpico al Laser anche per Parigi 2024, a patto che fosse rispettata la questione dell’apertura del mercato di produzione. Se non fosse così, la classe RS Aero, in base all’esito dei trial dello scorso marzo a Valencia, sarebbe prontissima a subentrare.
In questo senso, secondo quanto risulta a Fare Vela, World Sailing non ha potuto che proseguire nel rispetto delle norme internazionali di libera produzione, visto che i competenti uffici sulla concorrenza della Comunità Europea stanno continuando la loro indagine. Da qui la procedura di apertura del mercato, volta a “garantire che ogni parte interessata che rispetti le necessarie qualifiche tecniche debba essere in grado di produrre e vendere l’attrezzatura olimpica”. In sintesi, se il Laser vuole restare olimpico deve aprirsi al mercato.
La faccenda si complicava con le note diatribe tra la classe internazionale ILCA e la Laser Performance, detentrice del marchio a sua volta oggetto di disputa) e del monopolio di produzione per i quattro quinti del mercato (esclusi Giappone e Oceania). Nella recente riunione romana dell’associazione delle classi Laser europee EURILCA con i rappresentanti di ILCA non c’è stata molta comprensione reciproca. Si è dibattuto a lungo sull’esito del voto on line che ha portato al noto cambio nella costituzione ILCA, che apriva la porta alla multi produzione.
Fabio Iacolare è videomaker e giornalista pubblicista dal 2010: esperto in regia di format tv e giornalista esperto in eventi a carattere culturale, ambientale ed enogastronomico italiano.