Dopo aver fatto tappa in Asia e in Africa la famiglia messicana che sta facendo il giro del mondo in barca a vela si è fermata a Crotone
Mollare tutto: casa, auto, lavoro e fare il giro del mondo in vela. E’ la scelta radicale fatta da una famiglia messicana composta dal quarantenne Alejandro, la moglie Bernardette e i loro tre figli, Alexa di 11 anni, Diego di 9 e Vital di 6. Il viaggio è partito il 10 marzo 2019 dal porto di Acapulco, a bordo di una barca a vela di diciotto metri, la Aldivi dal nome dei tre bambini, e pochi giorni fa sono arrivati a Crotone.
Il sogno di fare una circumnavigazione del globo era nato nella coppia fin da quando erano fidanzati e, adesso, non scoraggiati dai bambini piccoli e dagli ammonimenti dei familiari che li invitavano a non farlo, hanno iniziato questa avventura che si concluderà solo nel marzo 2022.
Famiglia fa giro del mondo in barca e fa i conti con il covid
Il loro viaggio ha fatto diverse tappe in Asia e in Africa, hanno poi risalito il canale di Suez e sono arrivati nel Mediterraneo. Tuttavia anche la loro traversata non è stata esente dai disagi creati dal Covid.
In Egitto hanno passato 3 mesi senza poter toccare terra. Unico contatto con il mondo un uomo che li riforniva di viveri. Da lì sono poi andati in Turchia, dalla Turchia alla Grecia e infine sono approdati a Crotone. Qui la famiglia messicana resterà diversi mesi per risistemare la barca e prepararsi all’ultima fase del viaggio.
La calda accoglienza del Sud e la bandiera per il papa
La decisione di fermarsi tanto tempo a Crotone non dipende solo da questioni logistiche. La famiglia messicana si è trovata molto bene nella città calabrese: la prima persona che si è presentata da loro gli ha portato un vassoio di cornetti. Inoltre la famiglia viaggia con la bandiera della pace a fianco di quella messicana. Bandiera della pace che vorrebbero consegnare a papà Francesco il prossimo aprile anche per celebrare il 2021 come anno della famiglia.
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.