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WWF, educazione ambientale: da 50 anni con i giovani per i futuri cittadini

WWF, educazione ambientale: da 50 anni con i giovani per i futuri cittadini

50 anni di educazione ambientale: il WWF infatti, fin dalla nascita, avvenuta in Italia nel 1966, ha colto subito l’urgenza di lavorare con i più giovani, per trasmettere l’amore e la conoscenza del mondo naturale.

Conoscere per amare e tutelare” E l’Associazione lo ha fatto da subito, anche a dispetto della “casa madre”, il WWF Internazionale.

“Partimmo subito con azioni concrete, come l’acquisto di aree destinata alla protezione e tutela (la prima fu Burano, nel 1967), ma mettemmo accanto agli obiettivi di conservazione quelli di educazione e conoscenza della natura – racconta Fulco Pratesi, Presidente onorario WWF Italia – perché ci sembrò importantissimo iniziare a lavorare per colmare quel grande deficit di conoscenza che c’era in Italia. Il WWF Internazionale ci disse che i risultati si sarebbero visti tra 20 o 30 anni e dunque era inutile impegnarsi con i bambini. Ma noi andammo avanti per la nostra strada”.

E la strada in 50 anni ne ha viste di tappe, di risultati e di successi. Nacquero all’iniizo, sul modello del Wildlife Youth Service del WWF Britannico, il Servizio Giovanile per la Natura (SGN), che qualche anno dopo (1971) diventa Panda Club.

WWF, da 50 anni per l’educazione ambientale

I Panda Club sono gruppi di 10-12 ragazzi, per esempio compagni di classe, amici, scout, che si iscrivevano insieme al WWF, assumendo il nome di un animale in via di estinzione. Dal 1971 a oggi circa  45.000 classi si sono iscritte al WWF come Panda Club circa 90000 docenti e quasi un milione di alunni.

Nel 1972 il WWF pubblica il “Salvanatura” di Fulco Pratesi, un manuale per l’uso e la manutenzione degli ambienti naturali. In quell’anno nascono i primi “Campi natura” nei parchi nazionali, dove i ragazzi sono coinvolti in attività utili ma anche osservazione della fauna. L’impostazione WWF diventa “Fare per capire”, mentre è del 1976 la nascita dei “Delegati Scolastici del WWF” presso le scuole (espressione di un WWF che cominciava a diffondersi e radicarsi sul territorio), insegnanti che si ponevano come promotori delle iniziative dell’Associazione presso i colleghi.

Gli anni 80 sono anni di grande diffusione dell’educazione ambientale in Italia, il WWF porta prima i contenuti della strategia mondiale della conservazione, poi il programma didattico “Mi curo di te”. Per tutte le classi che si iscrivevano al WWF in omaggio il gioco “In bocca al Lupo”.

Nel 1987 presso l’Oasi di Orbetello nasce il primo Centro di Educazione Ambientale (CEA) italiano, un’idea mutuata dai paesi del Nord Europa. Le oltre 100 Oasi del WWF ospitano ogni anno complessivamente migliaia di classi, mentre i CEA del WWF oggi sono 20, presenti in tutta Italia. Il WWF si qualifica anche nella formazione degli insegnanti ed educatori con il Seminari Nazionali Educazione.

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Da questa esperienza nascono gli insegnanti “amici del WWF” che seguono con costanza la crescita delle attività dell’Associazione negli anni successivi. “Immaginare il futuro”, “La diversità biologica e culturale”, “La riconquista della città”, dedicata alla valorizzazione degli spazi urbani per città a misura di bambino, sono le 3 campagne educative più forti degli anni 90. Quest’ultima si conclude a Bologna dove per la prima volta (23-25 aprile 1994) il WWF porta 300 bambini e ragazzi da tutta Italia a congresso, che elaborano il “Manifesto dei bambini per la riconquista della città”.

Nella seconda metà degli anni 90 l’attenzione educativa si sposta sulle connessioni tra i nostri consumi, il nostro stile di vita e la natura (campagne “Stili di Vita” ) e ciò resterà un elemento ispiratore delle attività educative del WWF.

Si arriva così ali accordi istituzionali con il Ministero dell’Ambiente, della Pubblica Istruzione e (2006) il Protocollo d’intesa con il MIUR, si svolgono importanti seminari come quello di Fiuggi, al termine del quale viene elaborato il primo documento nazionale sull’Educazione ambientale. Il 2015 inizia l’impegno con i ragazzi dell’alternanza scuola lavoro, ma il 2015 è anche l’anno dell’EXPO, dove il WWF insegna che bisogna vivere “Nei limiti di un solo Pianeta” e forma nei territori migliaia di docenti sulle connessioni tra alimentazione benessere equità e ambiente.

Dal 2012 i materiali per l’educazione ambientale diventano digitali e negli ultimi anno sono almeno 15.000 i docenti che hanno aderito ai programmi digitali proposti dal WWF.

Al via dal corrente anno scolastico 2020-2021 anche la nuova edizione del progetto triennale “Mi Curo di Te – Con la Scuola, per l’Agenda 2030”.

Il programma educativo gratuito, promosso da WWF e Sofidel –Regina, affronta tre grandi temi (le foreste, il clima e l’acqua) ed è rivolto ai docenti e agli alunni del primo ciclo di istruzione, alle loro famiglie e a tutti coloro che si impegnano ogni giorno nella cura e nel rispetto della natura. “Mi Curo di Te” offre percorsi didattici dedicati per la scuola primaria e per quella secondaria di primo grado, schede di approfondimento, attività da fare a scuola, a casa e giochi digitali. Uno strumento utile anche per la didattica a distanza in un tempo in cui l’emergenza Covid-19 ha reso questa modalità di insegnamento sempre più attuale. Il progetto, che nell’anno scolastico 2020-2021 approfondisce l’importanza di piante e foreste per la vita sulla Terra, permetterà di scoprire, conoscere e amare il nostro Pianeta, promuovendo la conoscenza di alcuni Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs).  Le iscrizioni ufficiali al progetto educativo apriranno il 12/10/2020 sul sito.

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“Mezzo secolo di presenza WWF nelle scuole ci riempie di orgoglio e responsabilità: da 50 anni educhiamo alla cultura della sostenibilità, in particolare le giovani generazioni. Lo facciamo nelle classi, nelle nostre Oasi, nei CEA. Crediamo fermamente che solo in questo modo sia possibile favorire un cambiamento, e creare le basi per avere cittadini di domani che si prendano cura del nostro Pianeta, l’unico che abbiamo”, ha detto Maria Antonietta Quadrelli, Responsabile Ufficio educazione WWF Italia.

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