La battaglia su chi ospiterà la prossima Coppa America è in pieno svolgimento. Da giorni si rincorrono voci di offerte pronte da Dubai e dalla Cina, mentre scende in campo il sindaco di Auckland Phil Goff. Parlando alla radio Newstalk ZB il primo cittadino neozelandese ha dichiarato che non è solo una questione di soldi e che non si sente in guerra con il Medio Oriente o altre nazioni per ospitare la competizione.
“Abbiamo il villaggio della Coppa pronto – ha dichiarato Goff – abbiamo i campi sul Golfo di Hauraki e abbiamo il vantaggio della città natale. Quindi, ci sono molte ragioni per cui Team New Zealand deve considerare di farla qui. Certo, il denaro è un fattore, ma è solo uno dei fattori. C’é il supporto che la squadra ha ricevuto dalla Nuova Zelanda e da Auckland per aiutarla lungo il cammino. Penso che al team piacerebbe davvero difendere il Coppa qui e spero che accada “.
In campo c’é ancora l’ipotesi di una sfida a due tra Team New Zealand e Ineos intorno all’isola di Wight, ma secondo il maestro di cerimonie Bruno Troublé è solo una parte di una “partita di poker” per ottenere più fondi dal governo neozelandese per tenere la Coppa America in patria.
Quanto ha versato finora la Nuova Zelanda per avere la Coppa America in casa
Le cifre in ballo non sono comunque piccole. Il governo ha donato a Team New Zealand 5 milioni di dollari neozelandesi appena la squadra vinse la Coppa alle Bermuda. Ha poi speso circa 140 milioni per l’evento, di cui 40 versati direttamente agli organizzatori (che sono comunque una branca di Team New Zealand). Infine ha investito almeno 20 milioni in infrastrutture per le regate. Il governo ha ribadito il suo impegno per ospitare di nuovo la coppa. Team New Zealand ha dato alle istituzioni 90 giorni dall’ultima regata per formulare un’offerta. Vedremo se l’accordo alla fine sarà raggiunto.
Redazione Sport di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.