Rimossa la carcassa della balenottera spiaggiata a Fregene. Le operazioni sono state eseguite da una ditta specializzata, con l’ausilio della Polizia locale di Fiumicino. Il cucciolo di balenottera era stato ritrovato privo di vita sulla spiaggia di Fregene, vicino allo stabilimento Glauco.
La presenza della carcassa dell’animale, era stata segnalata a Miriam Paraboschi, presidente dell’Accademia del Leviatano ed, a sua volta, la presidente aveva avvisato la Capitaneria di Porto. La carcassa era spiaggiata sull’arenile davanti al chiosco “Amore e iodio”.
Trattandosi di un esemplare raro, l’animale è stato trasportato con un mezzo all’Istituto di Zooprofilassi, per accertamenti sulla causa della morte e per lo studio della rotta di migrazione.
Nel tardo pomeriggio di tre giorni fa, l’esemplare, lungo 240 centimetri e del peso di 250 chilogrammi, era stato messo in sicurezza dal personale della Guardia costiera dell’ufficio locale marittimo di Fregene.
La balenottera spiaggiata avvistata nel porto di Anzio
Il cucciolo di balenottera minore era stato avvistato qualche giorno prima nel porto di Anzio. Aveva attirato su di sé le attenzioni del mondo scientifico che si occupa dello studio dei cetacei del Mediterraneo.
A ritrovare l’animale privo di vita, è stato Marco Verrecchia, gestore dello stabilimento balneare di Fregene, località di mare vicino a Roma.
L’uomo aveva segnalato la presenza di una balena di piccole dimensioni all’Accademia del Leviatano, associazione che si occupa di studio e tutela dei mammiferi marini.
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Intervenuta immediatamente sul posto, la presidente della onlus, Miriam Paraboschi non aveva potuto fare altro che constatare la presenza della povera balena.
L’animale era stato riconosciuto poi come un cucciolo di balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata). La presenza un cetaceo della medesima specie era stata segnalata qualche giorno prima nel porto di Anzio dalla biologa Valentina Braccia. L’eccezionalità della presenza di un esemplare del genere, per di più un piccolo, non può che confermare che si possa trattare della stessa balena vista nelle acque antistanti ad Anzio.
Di solito è difficile avvicinare una balenottera
La balenottera spiaggiata sul litorale romano appartiene alla specie balenottera minore o balenottera rostrata (Balaenoptera acutorostrata Lacépède, 1804), che è, con la balenottera comune antartica, una delle due specie più piccole e comuni della famiglia delle Balaenopteridae. Di solito è difficile avvicinare una balenottera, ma alcuni individui curiosi “perlustrano” le zone dove ci sono imbarcazioni.
Può accostarsi senza preavviso. Difficilmente nuota a prua, ma capita che nuoti vicino a una barca per una distanza considerevole. I movimenti sott’acqua sono imprevedibili, può svanire senza tracce. La lunghezza di una balenottera minore adulta varia dai 7 ai 10 metri di lunghezza.
Il nuoto è piuttosto veloce. Compie a volte spyhopping e breaching. La tipica sequenza d’immersione consiste in 5-8 soffi a intervalli di meno di un minuto, seguiti da una lunga immersione che dura da 3 a 8 minuti. Quando si sposta di solito respira 1 o 2 volte fra un’immersione e l’altra. A volte la si vede alimentarsi in superficie sotto un gruppo di uccelli marini. Si nutre soprattutto di pesci appartenenti alle famiglie dei Salmonidae, Clupeidae e Gadidae.
Fabio Iacolare è videomaker e giornalista pubblicista dal 2010: esperto in regia di format tv e giornalista esperto in eventi a carattere culturale, ambientale ed enogastronomico italiano.