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L’Unione Europea ha stabilito il taglio minimo per le vongole: salve le flotte

L'Unione Europea ha stabilito il taglio minimo per le vongole: salve le flotte

Il via libera dell’europarlamento alla riduzione del taglio minimo delle vongole pescabili in Italia salva la flotta nazionale dopo che i cambiamenti climatici hanno modificato i tempi di crescita delle vongole esponendo i pescatori a sequestri e multe, fino al blocco totale dell’attività, in un momento difficile per il settore, duramente colpito dall’emergenza coronavirus.

Stabilito il taglio minimo per le vongole: 22 mm

“Apprendiamo con soddisfazione del via libera del Parlamento europeo alla deroga per la pesca di vongole dal diametro di 22mm nel Mare Adriatico. Una misura necessaria che darà nuovo respiro al settore in un momento di grande difficoltà per tutta la filiera.” – Dichiarano in una nota Luigi Giannini e Giovanni Di Mattia, Presidente e responsabile del settore molluschi di Federpesca – “Tuttavia, l’obiettivo deve rimanere quello di promuovere progettualità volte ad una maggiore selettività e a recuperare una taglia commerciale che sia quanto più competitiva possibile rispetto alle esigenze di mercato. Una sfida che deve coinvolgere tutto il settore, d’intesa con la ricerca scientifica e l’amministrazione.” concludono da Federpesca.




Coldiretti Impresapesca “nell’esprimere soddisfazione per il fatto che non ci sono state obiezioni all’atto delegato che autorizza i pescherecci italiani a pescare e commercializzare vongole più piccole (22 millimetri) di quanto previsto dagli standard Ue, che fissano genericamente la taglia minima in 25 millimetri. Ora bisogna rendere definitiva la deroga – aggiunge Coldiretti Impresapesca – per evitare stress inutili al settore e dare certezze nella programmazione delle attività.”

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Senza il via libera alla richiesta di tolleranza avanzata dall’Italia si rischiava di affondare una parte importante della flotta nazionale a causa del taglio delle esportazioni, che rappresentano quasi la metà della nostra produzione con un impatto devastante sul settore, già provato dalla pandemia per effetto di produzione invenduta, perdite economiche derivanti dal crollo dei prezzi e dal deprezzamento delle specie ittiche a maggior pregio non richieste dalla ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza.

“In gioco – sottolinea la Coldiretti – una flotta di circa 710 imprese in Italia e oltre 1600 addetti ed ha un indotto di altre 300 imprese di commercializzazione all’ingrosso ed un altro migliaio di addetti. La durata del provvedimento, che salva in pratica anche i piatti più tipici della tradizione Made in Italy, dagli spaghetti al sauté, fino ai risotti, è fissata fino al 31 dicembre 2022.”




“Il via libera non interessa tutti i tipi di vongole ma solamente la specie autoctona presente in mare aperto, la “chamelea gallina” conosciuta anche come “lupino”, la cui produzione si aggira sulle 30mila tonnellate circa, mollusco bivalve che cresce sui bassi fondali costieri sabbiosi, soprattutto in Adriatico.”

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“I vincoli posti alle dimensioni della vongola nostrana – conclude la Coldiretti – hanno anche favorito la diffusione sui banchi delle pescherie oltre che sui menù dei ristorante di vongole di importazioni proveniente da altri paesi e continenti, in particolare lavorate e congelate, spesso spacciate per specie autoctone.”

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