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Da oggi lavare i denti ad un disabile non sarà più un problema

Da oggi lavare i denti ad un disabile non sarà più un problema

Da oggi lavare i denti ad un disabile non sarà più un problema grazie a una startup bresciana nella produzione di dispositivi biomedicali.

Una felice realtà che è stata invata dal Ministero per lo Sviluppo Economico a New York a seguire un percorso di accelerazione insieme ad altre aziende innovative italiane, e ora dopo pochi mesi è già in grado di fatturare alcune decine di migliaia di euro.

Ecco il brevetto su come lavare i denti ad un disabile

La Plus Biomedicals,  questo il nome della startup, porta in dote una domanda di brevetto, depositata un anno fa, per una mascherina automatizzata a rilascio graduale per lavaggio dentale, in grado di lavare i denti con azione meccanica senza l’utilizzo né di acqua né di dentifricio. Una soluzione pensata principalmente per il mercato degli ausili per disabili, come gli altri prodotti dell’azienda.

La giovanissima startup fondata da due neolaureati in ingegneria nel 2019 ha messo sul mercato tre lavatesta innovativi in grado di migliorare sia le condizioni di lavoro di chi si occupa di cura delle persone costrette alla sedia a rotelle o allettate, sia la dignità di chi riceve la toeletta.

La Plus Biomedicals ha già chiuso l’anno con alcune decine di migliaia di euro di fatturato ma ora ha però bisogno di un finanziamento per lanciare i prossimi progetti.

“Dopo la prima fase in cui abbiamo messo quello che potevamo sotto il profilo personale per iniziare, chiedendo aiuto a parenti e amici, siamo in quel gradino che devono affrontare molte startup: raccogliere i capitali necessari per affrontare la fase di crescita”, dichiarano i due fondatori Simone Mora e Francesco Vavassori.

Le banche, attraverso il Medio Credito Centrale che ha linee dedicate alle startup e alle aziende innovative, sarebbero state disponibili a finanziare, ma i tempi per aprire la pratica e avere poi i soldi sul conto corrente sarebbero stati troppo lunghi. E l’azienda vuole crescere e lanciarsi nel 2020 anche con altri progetti.

“A New York abbiamo lavorato a stretto contatto con una startup Fintech, Criptalia, che si occupa di prestiti smart tra aziende che hanno un progetto da finanziare e soggetti che vogliono investire la loro liquidità in maniera innovativa”, spiegano i fondatori. “Così abbiamo deciso di aprire una campagna e di offrire un interesse del 9% su un capitale massimo da raccogliere di 40mila euro”.

“Solitamente non lavoriamo con startup, siamo più dedicati a progetti di sviluppo di aziende già consolidate”, svela Diego Dal Cero, amministratore delegato di Criptalia.

“Ho potuto lavorare fianco a fianco con i fondatori di Plus Biomedicals a New York per tre mesi e ho deciso che meritavano un’opportunità che non siamo soliti dare, proprio perché mi hanno mostrato quello che sanno fare nonostante la giovane età”.

Per partecipare a questo prestito ci si può registrare come investitori sul portale di Criptalia.com, dove è presente una pagina dedicata al progetto. I soldi raccolti, massimo 40mila euro, verranno investiti in marketing e nelle spese che ci sono da sostenere fino al lancio della campagna di crowdfunding su Kickstarter. A quel punto sarà possibile pre-ordinare Cwash, il device per il lavaggio orale automatico.

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“In futuro, quando saremo in produzione completa, saranno realizzati Cwash personalizzati, mentre sul portale di Cickstarter ci saranno solo le misure standard” concludono i fondatori.

Da settembre il progetto di sviluppo prevede una campagna di equity crowdfunding per arrivare a raccogliere circa 400mila euro, la restituizione del prestito ponte e la commercializzazione di tutti i prodotti.

L’investitore che decidesse di prestare i soldi avrebbe un ritorno del 9% all’anno, che nei nove mesi di durata prevista del prestito fanno un interesse del 6,75%. Un’ulteriore garanzia, se l’azienda dovesse essere in difficoltà di liquidità a novembre al momento di restituire il prestito, sarebbe la possibilità di trasformare il prestito in una quota nella società, come se fosse un convertibile.

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