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“Retroattività illegittima”: chiuso contenzioso porti turistici-Stato

contenzioso porti turistici-Stato

Con il decreto agosto si chiude il contenzioso porti turistici-Stato sull’applicazione retroattiva dell’aumento dei canoni demaniali. La Corte costituzionale dopo 13 anni aveva già dichiarato illegittima la retroattività e ora il principio è stato accolto dal decreto che chiarisce anche una volta per tutte l’ambito di applicazione dell’Iva turistica ai servizi turistici offerti dai Marina resort.

L’articolo 100, infatti, accoglie due norme per il settore chieste da Confindustria Nautica e frutto del lavoro parlamentare dell’onorevole Umberto Buratti e del senatore Daniele Manca. La prima riguarda la chiusura del contenzioso demaniale fra porti turistici e Stato per l’applicazione retroattiva dell’aumento dei canoni demaniali.

Contenzioso porti turistici-Stato: “Accolti i principi della Corte Costituzionale”

Dopo tredici anni di giudizi, la pronuncia Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittima la retroattività della norma. Ora il DL Agosto, anche sulla spinta del -40% registrato dal comparto turistico nautico a causa del lockdown, accoglie i principi della Corte, salvando dal fallimento 23 porti e i relativi 5.000 posti di lavoro collegati.

L’altra disposizione riguarda i Marina Resort, le porzioni degli approdi che offrono servizi turistici, chiarendo l’ambito di applicazione dell’IVA turistica a detti servizi.

La risoluzione del contenzioso porti turistici-Stato no basta però a ritenere pienamente soddisfatta Confindustria Nautica, che da un lato sottolinea con favore l’illegittimità della retroattività dell’Iva turistica, ma dall’altro  evidenzia “la grandissima delusione per la cancellazione del pacchetto di misure volte ad annullare il divario fra norme di procedura fiscale italiane e francesi, gap che spinge le nostre aziende a delocalizzare oltralpe o a Malta le loro sedi legali e, di conseguenza, versare li le loro imposte”.

“Non parliamo di sovvenzioni o riduzioni di imposte, ma di correggere quegli squilibri che oggi rendono più conveniente scegliere una bandiera europea o firmare un contratto di leasing nautico in un altro Paese dell’Unione a danno dell’economia nazionale”, si legge in una nota in cui viene ancora sottolineata la cancellazione di cinque emendamenti dal Dl Agosto.

Queste norme erano state approvate dalla Commissione Bilancio, inserite dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nel maxi emendamento del Governo e infine approvate dalla Ragioneria dello Stato, ma sono state cancellate dal testo subito prima del voto di fiducia, su richiesta della Presidenza del Senato.

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“Con il 60° Salone Nautico, l’unico al mondo che è riuscito a essere in linea con le regole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, abbiamo dato alle aziende del settore l’opportunità di lavorare e ritrovare i loro mercati, ora però le prenotazioni firmate vanno trasformate in contratti per il 2021. Per questo, attendevamo con ansia questo pacchetto di misure di ambito fiscale”, commenta il Presidente di #confindustrianautica, Saverio Cecchi. “Come ho detto ieri in chiusura del Salone, sono rimasto sconcertato nell’apprendere che proprio queste norme fossero state cassate forse in conseguenza delle polemiche politiche degli scorsi giorni. Questo episodio misura tutta la distanza fra il vertice dello Stato e l’Italia reale, mentre i nostri competitor esteri vedono i loro paesi utilizzare, quasi stressare, ogni possibile norma per aiutare le imprese a ripartire”.

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