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Nascono le prime navi alimentate a idrogeno: il caso di Argo

idrogeno

Nonostante sia ormai chiaro che l’idrogeno da solo non può muovere i mezzi in strada e in mare, stanno nascendo, sempre di più, dei progetti ambiziosi che mirano a far viaggiare le imbarcazioni a zero emissioni, anche per lunghi tragitti.

Argo, il progetto di una start up californiana

Al momento, infatti, i modelli, pochi a dire il vero, che sono completamente elettrici, presentano dei problemi di autonomia, mentre per i superyacht si predilige l’ibrido, con soluzioni innovative che permettono di viaggiare a zero emissioni in parchi naturali, sottocosta o in brevi percorsi. Proprio per questo motivo si cerca di insistere fortemente sull’idrogeno, che permette tragitti lunghi senza inquinamento. L’idea è di Boundary Layer Technologies, start up della California, la quale ha pubblicato il progetto per un mercantile dotato di foil e alimentato con celle a combustibile. Questo “potrebbe essere esteso ad altre forme di trasporto, dai traghetti alle navi più grandi per il servizio transpacifico”, fa sapere l’azienda.




Chiamata Argo, come la nave che portò, nella mitologia greca, Giasone e gli Argonauti alla conquista del vello d’oro, produrrà idrogeno verde grazie alle celle a combustibile, le quali vengono immagazzinate nei doppi scafi. Argo avrà una lunghezza di circa 33 metri e la capacità di 20 container Teu. Per questo la nave arriverà ad un carico utile lordo di 200 tonnellate: una cifra modesta che viene compensata da un’autonomia che arriva fino a 1.500 miglia nautiche. Per Ed Kearney, CEO e fondatore della start up californiana, “le dimensioni ridotte e l’elevata velocità di Argo potrebbero essere la chiave per risolvere molti problemi della catena di approvvigionamento”. Si tratta solo di un primo step, però. L’obiettivo di Boundary Layer Technologies, infatti, è quello di arrivare ad un’evoluzione di Argo, che permetta di ottenere il perfetto modello a emissioni zero. La nave dovrebbe viaggare fino a 40 nodi, ovvero il doppio delle navi portacontainer classici, il tutto grazie all’uso di foil. Rispetto al trasporto aereo delle merci, è stato calcolato dai progettisti che il tempo richiesto, per la medesima tratta, sarà tra le 15 e le 24 ore più lento, seppur con un dimezzamento dei costi.

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The Jet, il primo idrovolante a zero emissioni

Su uno stile diverso, invece, si colloca The Jet, un idrovolante stile XXI secolo che è in fase di ideazione a Dubai. Il progetto è di Alain Thébault, 60enne francese e genio della vela, già celebre in quanto creatore di Hydroptére, primo multiscafo ad usare i foil. Dopo diversi studi sull’elettrico, Thébault si è dedicato all’idrogeno. Da qui ha fondato una start up in Svizzera, da cui è nato The Jet. Il progetto, primo idrovolante a energia pulita, ha guadagnato da subito l’interesse di partner commerciali negli Emirati Arabi, che fanno dell’energia pulita una delle loro priorità. The Jet sembra proprio combinare perfettamente questo aspetto con la capacità di navigare a 40 nodi, eliminando qualsiasi rumore. Lo stesso Thébault ha assicurato che il primo modello arriverà entro novembre 2023.

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