Dopo i docenti e gli operatori scolastici, anche i lavoratori portuali chiedono di essere sottoposti subito al vaccino perché tra i più minacciati dal Covid-19.
La corsa all’inoculazione del vaccino Pfizer BioNTech prosegue, i primi cui viene somministrato sono gli operatori sanitari che si trovano a combattere in prima linea la diffusione della SARS-CoV-2. Al momento, sono 504.587 le dosi di vaccino somministrate in Italia, il 54,9% del totale distribuito nelle regioni a (918.450).
Le vaccinazioni in Italia proseguono: somministrate oltre 500mila dosi
Il dato contenuto nel report del commissario per l’emergenza Covid-19 è aggiornato alle ore 0:37 di oggi, 9 gennaio 2021. I vaccinati sono 312.172 femmine e 192.415 maschi, suddivisi tra 416.292 operatori sanitari, 57.016 unità di personale non sanitario e 31.279 ospiti di strutture residenziali. Le regioni che hanno somministrato la maggior parte delle dosi ricevute sono la Campania con il 75,2%, il Veneto con il 70,8%, la Toscana con il 71,2%, il Lazio con il 64,2%.
Dopo gli operatori sanitari e le fasce maggiormente a rischio, toccherà agli altri soggetti che operano a contatto con il pubblico, tra cui insegnanti e personale scolastico. Ma ci sono anche altre categorie che durante la pandemia da coronavirus non si sono mai fermate e che svolgono attività fondamentali per l’approvvigionamento delle risorse e dei beni fondamentali. E tra queste, appunto, figurano gli operatori portuali.
AssoPorti: “Vaccino prioritario per lavoratori portuali”
La richiesta è di AssoPorti, che attraverso una nota del 5 gennaio, indirizzata al Commissario Straordinario Domenico Arcuri, ha chiesto che i lavoratori portuali vengano inserite tra le categorie da vaccinare prioritariamente.
La nota evidenzia che “grazie all’impegno, i rischi e i sacrifici di tante lavoratrici e lavoratori, i porti non si sono mai fermati durante l’emergenza sanitaria e questo ha garantito l’approvvigionamento dei beni essenziali in tutto il Paese”.
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Per tale motivo, nella nota si richiede che “dopo le categorie degli operatori socio-sanitari, i residenti e il personale delle RSA e le persone di età avanzate, fra quelli delle “attività essenziali” vengano inclusi i lavoratori dei porti, unitamente al personale delle Autorità di Sistema Portuale, affinché gli stessi possano proseguire in piena sicurezza le proprie attività nella catena logistica del Paese”.
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.