Ultimamente si registra nel mar Mediterraneo una elevata mortalità di Pinna nobilis, comunemente detta anche nacchera di mare.
Secondo uno studio dei ricercatori di Medicina Veterinaria e di Biologia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha svelato che la causa di estinzione di questa specie protetta di mollusco bivalve sia dovuta ad un parassita: l’Haplosporidium pinnae.
Il mollusco bivalve, anche nota come nacchera, pinna comune, cozza penna o stura, Pinna nobilis è il più grande mollusco bivalve del Mar Mediterraneo.
La causa di morte di questo bivalve è stata quindi studiata presso i laboratori di parassitologia del Dipartimento di Medicina Veterinaria dove gli esemplari di nacchera di maresono stati analizzati con metodiche di diagnosi molecolare all’avanguardia.
Gli esemplari di pinna nobilis vivono ad una profondità che si aggira tra 0,5 e 60 m e possono raggiungere l’età di 27 anni e le dimensioni di 120 cm.
“In seguito ad analisi parassitologiche, batteriologiche ed istopatologiche effettuate su esemplari moribondi di nacchera di mare campionati dal Mar Piccolo di Taranto, è stata osservata la presenza di un protozoo flagellato del genere Haplosporidium” spiega Rossella Panarese e primo Autore di un lavoro internazionale in stampa su Journal of Invertebrate Pathology. Si tratta di un parassita presente nella ghiandola digestiva del bivalve che non consente allo stesso di alimentarsi portando a morte l’animale. Haplosporidium è stato segnalato nel golfo di Taranto per la prima volta in Italia e sembra possa essere arrivato dalle coste Spagnole.
Recentemente si sono riscontrati in Spagna, episodi di alta mortalità in diverse popolazioni di nacchera di mare, mentre Nell’ultimo anno sono improvvisamente morti più di 7000 esemplari nel solo Mar Piccolo di Taranto.
Fabio Iacolare è videomaker e giornalista pubblicista dal 2010: esperto in regia di format tv e giornalista esperto in eventi a carattere culturale, ambientale ed enogastronomico italiano.