Il prossimo 29 ottobre il velista Alberto Bona, nato a Torino 37 anni fa, considerato uno dei migliori velisti oceanici italiani ed europei, partirà in equipaggio con Pablo Santurde Del Arco per la XVI Transat Jacques Vabre, La Route du café, regata transatlantica in doppio che si svolge ogni due anni dal 1993.
La Route du Café: Alberto Bona pronto alla sfida
Si salpa da Le Havre (Francia), si passa per Capo Verde per affrontare l’Atlantico e raggiungere l’isola della Martinica, ai Caraibi: 4.250 miglia marine, la più lunga delle transat e una tra le più impegnative e tecniche. Da Fort-de-France alla Martinica passando per Golfo di Biscaglia, equatore, zona delle calme equatoriali – “Doldrum” in inglese; “Pot au Noir” in francese.
Sono già oltre 100 le barche iscritte, nelle classi IMOCA, Ocean Fifty e Class40. Si parte domenica 29 ottobre alle 12:00 e Alberto Bona, a bordo del Class40 IBSA regaterà nuovamente al fianco di Pablo Santurde del Arco, con il quale ha condiviso tutte le regate della stagione 2023. “E’ un po’ l’appuntamento importante dell’ anno nel nostro calendario e siamo con IBSA, siamo tra i favoriti. Per essere italiani nelle regate oceaniche, non è comune”, anticipa Bona, a Trieste per la Barcolana.
Il velista: “L’Atlantico non è una novità, spero nella vittoria”
“Spero che il lavoro fatto si concluda con una vittoria”. L’Atlantico non è una novità per lui, l’ha attraversato “abbastanza volte”: “In questo momento è pervaso da cicloni che stanno facendo un po’ di casino. Speriamo che fra una ventina di giorni la stagione dei cicloni si concluda”.
Alla transat “ci sono tanti italiani, quindi ci batteremo anche con altre barche italiane, che è una novità soprattutto in questo circuito; poi ci sono tantissimi francesi ed equipaggi internazionali molto forti. Sono 10-15 le barche che possono vincere la regata” E la Barcolana? “E’ una regata che ho sempre seguito ma non sono mai stato invitato. Ho fatto la telecronaca, è stato molto divertente e ho potuto viverla più intensamente, è una bella festa c’è un sacco di pubblico, in Italia non è comune vedere eventi di vela con tutta questa gente”.
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Regata per i velisti professionisti ma anche occasione di festa: “È lo spirito che deve esserci. Credo sia anche il successo un po’ della regata, far sì che queste due anime convivano”. Inoltre, “noi siamo con IBSA che è lo sponsor che sostiene tutta la nostra campagna oceanica. Hanno sviluppato un progetto interessante di inclusione sociale per far navigare le persone disabili su barche speciali e dedicate. Queste sono state donate a diversi circoli, fa piacere particolarmente, perché cerchiamo di dare visibilità a questi progetti importanti, in modo che tutti possano provare un po’ la magia di navigare a vela, con la natura”.
Redazione Sport di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.