Località di mare

Rimini, bagnini volontari contro gli assembramenti sul lungomare

Rimini, bagnini volontari contro gli assembramenti sul lungomare

In forse la stagione turistica 2020 in Emilia Romagna, gli operatori degli stabilimenti balneari studiano le strategie per affrontare l’emergenza Coronavirus: mentre accade tutto questo, a Rimini gli operatori della spiaggia si sono messi a disposizione delle autorità per effettuare dei pattugliamenti anti-assembramenti in vista delle festività pasquali, momento in cui negli anni passati si faceva il primo bilancio della stagione alle porte.

“C’erano casi di persone che frequentavano gli arenili nonostante ci fossero i divieti – spiega  Mauro Vanni, presidente della Cooperativa bagnini di Rimini – ci siamo quindi offerti volontari per sostituire in qualche modo gli occhi dell’amministrazione e delle forze dell’ordine per segnalare eventuali casi di pericolo o di situazioni non legittime”.

Rimini, lavoro extra per gli operatori in emergenza Coronavirus

Dal porto riminese al quartiere di Miramare, gli operatori effettuano due turni di lavoro, uno al mattino e uno al pomeriggio. Un impiego alternativo impensabile un anno fa quando di questi tempi si iniziavano a stendere sulla sabbia i primi lettini.

“In una stagione normale – aggiunge  Diego Casadei, presidente di Oasi Confartigianato Rimini – servono mediamente 45 giorni per allestire i bagni. Forse quest’anno dovremo fare delle preparazioni sbrigative”.

Tantissimi gli alberghi che potrebbero restare chiusi poiché, seppur immaginando una riapertura a maggio, sarebbe per loro non conveniente dal punto di vista economico.

“Tante strutture richiedono infatti un numero importante di personale che, ad oggi, dovrebbe essere già stato selezionato. Nel turismo si calcolano circa 40/45 giorni dalla riapertura per raggiungere un livello ottimale di riempimento, cosa non scontata vista l’eccezionalità di quanto stiamo vivendo” spiega Casadei.

A salvarsi potrebbero essere i piccoli hotel a conduzione familiare e quelli di proprietà. Sul fronte operatori balneari, alla rinnovata preoccupazione per la questione delle aste demaniali va ad aggiungersi quella relativa alla pandemia.

I bagnini romagnoli si chiedono se dovranno distanziare gli ombrelloni e i lettini, ipotesi che potrebbe portare a un dimezzamento della capacità ricettiva.

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