Nautica

Zero Plastica in Mare, fino a domani la raccolta su Tevere e Aniene

zero plastica in mare

Cinque punti di monitoraggio delle microplastiche su Tevere e Aniene oggi e domani a Roma e nel Lazio, con il progetto Zero Plastica in Mare, promosso da Legambiente e Bnl Gruppo Bnp Paribas e che nasce nell’ambito della strategia di Positive Banking di Bnl-Bnp Paribas per contribuire a un ambiente ed una società più sostenibili.

Insieme ai canonici monitoraggi microbiologici di Goletta Verde e Goletta dei Laghi, agli studi su beach e marine litter per l’individuazione delle tipologie di rifiuti in spiaggia e in mare e i monitoraggi delle microplastiche nei laghi, il panorama della ricerca di Legambiente sulla qualità delle acque si amplia ulteriormente con il monitoraggio delle microplastiche trasportate lungo il corso dei fiumi.

Zero Plastica in Mare, analisi recuperare 15 tonnellate di plastica entro il 2021

Grazie al progetto “Zero Plastica in Mare” i tecnici dell’associazione stanno analizzando il corso del Tevere e dell’Aniene, suo principale affluente. Iniziativa questa che rientra nell’obiettivo di liberare entro il 2021 mare e fiumi da almeno 15 tonnellate di plastica, l’equivalente di oltre 340mila bottiglie e contenitori, e contribuire così a contrastare il marine litter (i rifiuti in mare), un’emergenza ormai mondiale.

I tecnici sono in azione oggi e domani nel Lazio, a Fiumicino sul ponte pedonale nei pressi della Darsena, a Roma su Ponte Marconi, Ponte della Musica e Ponte Nomentano (sull’Aniene) e a Monterotondo sul Ponte in Via Traversa del Grillo. Lo scopo è quello di individuare le tipologie e le possibili fonti di inquinamento da MICROPLASTICHE provenienti dall’entroterra verso il mare, i risultati saranno pubblicati nei prossimi mesi grazie ad una ricerca avanzata e prima nel settore.

”Oggi si inaugura nel Lazio un progetto nuovo con il quale vogliamo studiare approfonditamente i problemi e le eventuali soluzioni per migliorare lo stato di salute del Tevere, dell’Aniene e del mare – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – Una nuova tessera di un puzzle che in tanti si sta costruendo, per generare bellezza nei fiumi; in questo caso con l’ambientalismo scientifico che si mette a disposizione della collettività, per una ricerca prima nel suo genere”. A Roma e nel Lazio quindi “un altro studio per difendere i fiumi, la risorsa idrica e il mare, andando in cerca di MICROPLASTICHE, quelle presenti a causa di uno sbagliato ciclo dei rifiuti urbani, o quelle a volte troppo piccole per essere raccolte dalle barriere acchiappa plastica poste a Roma e Fiumicino”, conclude Scacchi.

“Partnership con Legambiente per un futuro migliore”

Per Mauro Bombacigno, direttore Engagement di Bnl e di Bnp Paribas in Italia, ”la salvaguardia dell’ambiente e il benessere delle persone devono essere, ancor di più adesso, al centro dell’impegno di ognuno di noi come contributo positivo per un futuro migliore con uno sguardo, soprattutto, alle nuove generazioni. A questo scopo prosegue la partnership con Legambiente, per agire insieme nel concreto sviluppo del progetto Zero Plastica in Mare”.

LEGGI ANCHE: Nuova minaccia per i mari, Greenpeace: “No all’utilizzo di plastica liquida”

“Portiamo così il nostro #PositiveBanking sui territori, coinvolgendo le comunità locali in una rete di sensibilizzazione, impegno e volontariato nella convinzione che un ambiente più sano sia una responsabilità individuale e collettiva: nostra come azienda socialmente responsabile, ma anche come singoli collaboratori di Bnl-Bnp Paribas e come cittadini”, conclude.

Il progetto prevede due nuove tappe di monitoraggio lungo l’Isonzo (Friuli Venezia Giulia) e il Lambro (in Lombardia), oltre ad attività di citizen science, di pulizia, volontariato ambientale lungo gli stessi 4 fiumi (in Lombardia, Lazio, Campania e Friuli Venezia Giulia), alla raccolta dei rifiuti in 4 porti di Lazio, Campania, Marche, ed Emilia Romagna, ed un’ulteriore azione specifica di raccolta e riciclo legati alla dispersione di retine utilizzate negli allevamenti di mitili in mare, uno dei rifiuti più comuni nell’alto Adriatico.

 

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