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La Coppa America diventa un caso politico in Nuova Zelanda

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“Avete venduto le vostre anime al miglior offerente”. Non le ha mandate a dire il Partito Maori a Team New Zealand, reo di aver rifiutato l’offerta del Governo per tenere la prossima Coppa America in Nuova Zelanda. E il caso, da sportivo diventa adesso politico.

A lanciare i suoi strali contro la squadra neozelandese è stato Rawiri Waititi (nella foto) co-leader del partito Maori in una dichiarazione intitolata ” La frode della Coppa America”.




Waititi ha sottolineato che le tasse e i contribuenti neozelandesi hanno partecipato con centinaia di milioni di dollari a varie campagne di Coppa America negli ultimi due decenni. Ha detto che Dalton (ceo di Team New Zealand) e company hanno mostrato il loro vero volto rifiutando l’offerta del Governo.

“Prima la Coppa America viene bandita dalle nostre coste, meglio è”, si legge nel comunicato. “Investiamo i 100 milioni di dollari offerti (a Team New Zealand ndr) per i nostri poveri, per i nostri senzatetto e per le persone che realmente ne hanno bisogno. I ricchi si sono divertiti abbastanza in acqua. È ora che paghino per le loro barche.”

Intanto si cerca adesso di capire dove sbarcherà la competizione. Finora solo la città di Valencia ha fatto sapere che la sua offerta sarà sul tavolo per ospitare la 37esima America’s Cup. Voci di altre città europee in corsa non mancano, ma gli occhi sono puntati soprattutto sui paesi del Medio Oriente e dell’Asia che potrebbero mettere sul piatto offerte di un certo rilievo, dal punto di vista economico.

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