di Nicoletta Natoli
Culla di magia, fantasia e storia, le Isole Eolie hanno il fascino della mitologia già nel nome. Vengono citate nel Libro X dell’Odissea di Omero, dove sono individuate come il luogo in cui si rifugiò Ulisse subito dopo la guerra di Troia.
Si narra che l’eroe greco fu ospitato da Eolo, figura mitologica-divina conosciuta come il Dio dei venti, da cui prende il nome l’arcipelago. Secondo la leggenda questi viveva sull’Isola Eolia, località che per la sua ubicazione è stata identificata con l’Isola di Lipari, la più grande delle Eolie.
Isole Eolie, l’albero etimologico delle sette isole dell’arcipelago
Ma passiamo adesso ai nomi delle Isole Eolie. E’ possibile stilare una sorta di “albero etimologico” delle sette isole dell’arcipelago.
LIPARI = prenderebbe il nome da Liparo, il colonizzatore dell’isola che vi regnò per molti anni, figlio del Re Ausone, a sua volta figlio di Ulisse e della maga Circe o della ninfa Calipso.
VULCANO = il suo antico nome era Therasia, che si traduce con terra calda, ma poi fu rinominata Hiera, perché consacrata al dio Vulcano, dal quale ha infine ereditato il nome attuale. Si narra, infatti, che quest’ultimo proprio su quest’isola forgiasse le armi per gli dèi e avesse la sede delle sue fucine.
STROMBOLI = i suoi abitanti chiamano il vulcano Iddu (Lui), in riferimento all’origine divina che un tempo si attribuiva ai fenomeni naturali incontenibili. Il nome dell’isola proviene dal greco antico strònguli e significa rotondo, ma successivamente è stato rielaborato nel siciliano “strummulu” che vuol dire trottola.
SALINA = il suo nome in greco antico era Didŷmē, ossia “gemella”, in relazione alle due montagne principali dell’isola, molto simili tra loro. Il nome attuale si riferisce invece a un laghetto di acqua salata che si trova nella frazione di Lingua, un tempo usato per l’estrazione del sale.
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ALICUDI = anticamente era chiamata Ericusa, poiché era un terreno fertile per l’erica. Tale pianta sempreverde è tuttora presente sulle pendici e nelle valli più impraticabili del vulcano dell’isola, oggi inattivo.
FILICUDI = un tempo veniva chiamata Phoinicussa, dal sostantivo phoinix, che in greco antico indicava la palma nana, molto diffusa all’epoca e tuttora presente sull’isola.
PANAREA = nel corso della sua lunga storia, l’isola ha avuto svariati nomi: Euonymos, “di buon nome”, Hikesia, “la supplice”, e Pagnarea, toponimo da cui deriva quello attuale, che comparve per la prima volta nella Cosmografia Ravennate, un elenco di luoghi e città risalente al VII secolo d.C., che presentava il mondo allora conosciuto.
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.