Località di mare

Antiche ancore recuperate dai carabinieri nelle acque di Ventotene

Antiche ancore recuperate dai carabinieri nelle acque di Ventotene

Sul fondale al largo nelle acque di Ventotene, sono stati recuperati reperti di elevato interesse storico-archeologico, a seguito di una segnalazione effettuata da un esperto subacqueo del posto circa la possibile presenza di reperti archeologiche.

L’operazione di recupero dei reperti è stato effettuata con successo dai militari dell’arma del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, unitamente al personale del Nucleo Carabinieri Subacquei della capitale.

Ecco cosa hanno recuperato i carabinieri nelle acque di Ventotene

I militari, coordinati da funzionari archeologi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone Latina e Rieti, diretta dal Soprintendente Paola Refice, hanno individuato i reperti ad una profondità di circa 40 metri.

Il più antico dei reperti è un’ancora in pietra di forma ovale proveniente da una nave risalente al periodo compreso tra il VI e il IV sec. a.C..

Più recente un ceppo di ancora in piombo e una contromarra in piombo, già facenti parte della medesima ancora in legno non conservatasi, verosimilmente appartenente ad una nave romana risalente al periodo compreso tra il III sec. a.C. ed il I-II sec. d.C..

Risalgono invece all’epoca della Roma imperiale un ceppo di ancora in piombo interessato da processi di ossidazione e corrosione, saldato ad un’ancora di ”tipo ammiragliato” in ferro con barra mobile ed un’ancora di minori dimensioni, tutte verosimilmente appartenenti al medesimo relitto di nave romana di epoca imperiale (I-II sec. d.C.).

LEGGI ANCHE: Vento nelle Vene, al via il progetto per il recupero dell’ex carcere di Ventotene

Provengono poi da relitti moderni un’ancora di ”tipo ammiragliato” in ferro e un’ancora di ”tipo rampino” : la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone Latina e Rieti, attraverso il suo Servizio di tutela subacquea, ha stabilito di valorizzare il contesto archeologico in situ, secondo le recenti indicazioni Unesco in merito al patrimonio culturale subacqueo. (

Leggi anche

Amalfi illumina col tricolore le arcate della Marina Grande

Fabio Iacolare

Bacoli, Favole per crescere: torna l’evento di Lumae dedicato ai bambini

Fabio Iacolare

Santa Severa: al castello il Premio Cultura Gian Piero Orsello

Fabio Iacolare

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.