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Telline: Guardia costiera Fiumicino ne sequestra 60kg a pescatori di frodo

Fiumicino, la guardia costiera sequestra 60kg di telline a pescatori di frodo

La pesca delle telline finisce spesso sotto i riflettori delle cronache locali, specie sul litorale romano. A Fiumicino, la guardia costiera sequestra 60kg di telline a pescatori di frodo sorpresi sulle spiagge di Maccarese, Fregene e Passoscuro: oltre al quantitativo di molluschi, sono stati sequestrati anche gli attrezzi da pesca utilizzati per catturarli.

La tellina è un mollusco che si può pescare, ma non rivendere senza autorizzazioni. L’operazione per reprimere il fenomeno della pesca di frodo di telline, è stata condotta magistralmente dal personale della Sezione Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Roma e dell’Ufficio Locale Marittimo di Fregene che durante la fase post emergenziale Covid-19 continua, incessante, l’attività di controllo da parte del personale della Capitaneria al Comando del Capitano di Vascello Antonio D’Amore, per reprimere la pesca illegale di telline.




A carico dei responsabili della pesca di telline sono stati elevati verbali amministrativi per diverse migliaia di euro ed il prodotto ittico, ancora vivo e vitale, è stato immediatamente rigettato in mare.

Pesca delle telline, cosa dice la legge

Le telline si possono pescare, ma possono essere introdotte sul mercato solo con l’etichettatura sanitaria prevista dalle norme in vigore, dopo essere transitati dai centri di depurazione e/o spedizione. La tracciabilità delle telline vendute è dunque obbligatoria, come riportato in Gazzetta Ufficiale.

Il personale del Compartimento Marittimo di Roma, sotto il più ampio coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, opera costantemente a terra ed a mare, sia per la sicurezza della navigazione che la tutela dell’ambiente marino e delle specie protette.

Telline: cosa sono e come si pescano

telline
Gli spaghetti con le telline, uno dei classici piatti della cucina romana

La tellina, anche conosciuta come arsella o vongola dei poveri, per il loro prezzo basso, è un mollusco bivalve della famiglia Donacidae molto gusto ed apprezzato nelle ricette per condire la pasta lunga (spaghetti o linguine con sughi con telline in bianco o al pomodoro). La pesca e la raccolta delle telline sul litorale romano viene praticata sin dall’antichità, quando ai tempi dei romani venivano raccolte in sabbie pulite e fini in cui vi era grande abbondanza della Donax trunculus, conosciuta comunemente col nome di arsella, arsellina o tellina.

Nel ‘500 la pesca della tellina era una risorsa importante per l’economia locale romana, al punto tale che interi fazzoletti di litorale venivano destinati alla coltivazione di questo mollusco pregiato. Essendo uno dei piatti tradizionali della cucina romana, a Ostia ogni anno viene organizzata la sagra della tellina.

La tellina è un mollusco bivalve della famiglia Donacidae. In Italia la raccolta e la pesca di telline viene praticata comunemente. La raccolta professionale viene fatta mediante un attrezzo chiamato “rastrello da natante“, simile a quello usato per la pesca delle vongole, che viene trainato da imbarcazioni in possesso di licenza di pesca.

Fiumicino e le telline: dove possono essere pescate

A Fiumicino la raccolta e la pesca delle telline è una pratica abbastanza comune. Tale attività può essere svolta unicamente in tratti di mare con acque classificate dai competenti organi di vigilanza sanitaria.

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Se la classe delle acque è definita “A”, il prodotto può andare direttamente al consumo umano, altrimenti deve essere avviato ad un trattamento di depurazione presso centri opportunamente autorizzati. La raccolta manuale della tellina avviene attraverso uno strumento composto principalmente da un setaccio che raccoglie le telline e le separa dalla sabbia.




Tale strumento viene azionato mediante una fascia intorno alla vita che serve per spostarlo orizzontalmente e da un lungo manico che fuoriesce dall’acqua. Il manico permette al setaccio di essere inclinato con un angolo utile a rimanere 3-4 cm immerso nel fondale sabbioso, contrastando in tal modo le forze che lo tirerebbero a galla esercitate dal traino.

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