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America’s Cup, dichiarate le barche. L’incognita meteo sulla finale

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Alle 16:03 di Auckland, le 4:03 del mattino in Italia, Luna Rossa e Team New Zealand hanno dichiarato le barche al comitato di misurazione. Ora non si torna più indietro: i due team non possono da adesso in poi apportare modifiche strutturali alla barca (scafo, albero, foil, chiglia, peso totale etc).

Unica eccezione riguarda il numero e il tipo di vela che potranno essere cambiate ogni volta. Tuttavia anche qui c’è qualche limitazione e il peso delle vele non dovrà comunque modificare il peso totale degli AC75. Anche in caso di guasti il regolamento è molto rigido. Innanzitutto il pezzo in questione dovrà già essere stato inserito nell’elenco consegnato oggi dai team. Inoltre la squadra che ha avuto il guasto dovrà dimostrare che non è possibile fare una riparazione e che il guasto non è sua responsabilità.




In caso il cambio venga concesso anche l’avversario potrà fare la stessa modifica. Rispetto alle passate edizioni, la 36esima edizione della Coppa America ha applicato un regolamento iper rigido. Negli anni scorsi, infatti, le squadre potevano modificare la barca ogni giorno, apportando tutte le modifiche necessarie ad affrontare al meglio le condizioni del vento previste per la giornata. La logica alla base di questo cambiamento radicale è che si è voluto incentivare i concorrenti a realizzare una barca a tutto tondo, capace di essere la migliore in qualsiasi condizione meteo. Il problema è che su questa logica si è inserita l’emergenza Covid che ha fatto slittare le gare a non prima del 10 marzo.

L’incognita meteo sull’America’s Cup

Con la deadline per dichiarare le barche al primo marzo e lo slittamento delle regate dal 6 marzo a non prima del 10 marzo, tutto diventa più complicato. La dichiarazione delle barche diventa un salto nel buio. Nessuno, soprattutto a Auckland, può prevedere il vento e le condizioni meteo con dieci giorni di anticipo. Oggi si dà per possibile un vento da Nord Ovest tra i 15 e i 20 nodi a partire dal 10 marzo. Ma nessuno è disposto a scommetterci, data l’imprevedibilità nel Golfo di Hauraki. Luna Rossa si è finora dimostrata molto competitiva con venti relativamente deboli, mentre diverse voci danno Team New Zealand particolarmente veloce con venti forti. Vedremo solo quando scenderanno in acqua chi avrà costruito lo scafo più a tutto tondo.

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