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Pesca in inverno, il periodo delle grandi catture in mare

pesca in inverno

Pesca in inverno, ovvero la stagione in cui i veri pescatori hanno campo libero rispetto ai periodi estivi e primaverili.

I mesi più freddi dell’anno che vanno da dicembre a febbraio sono riservati ai veri appassionati della pesca, che con sacrificio vanno incontro alla solitudine delle spiagge deserte e alle temperature pungenti perché sanno che il mare ha in serbo per loro delle sorprese. Pescare d’inverno significa sfidare il freddo e il maltempo, svegliarsi all’alba con temperature che possono arrivare a zero gradi, in condizioni climatiche avverse rispetto alla pesca in primavera o estiva.




Questo articolo è riservato a chi ama la pesca invernale, ma anche per chi vuole cimentarsi in questa pratica, per scoprire quali sono i pesci invernali che caratterizzano la stagione, la pesca in mare in inverno e le migliori tecniche utilizzate dagli esperti.

Pescare d’inverno: conosci le specie ittiche?

Non è facile pescare in inverno, e non soltanto per le condizioni meteo. Le catture nei periodi invernali di pesca in mare richiedono una conoscenza specifica delle specie e del mare. I pesci in inverno mutano i loro comportamenti, e per avere successo bisogna conoscere le caratteristiche delle specie ittiche e dei vari luoghi, del meteo e delle maree, e che tipologia di pesca invernale intraprendere in base alla somma di questi fattori.

Quali sono i pesci invernali?

pesca in inverno 2Dunque, quali sono le specie che in inverno si possono pescare in mare da terra? Quando la temperatura dell’acqua scende vicino ai 3°C, è difficile per alcuni pesci nutrirsi.

Meglio attendere il cambio delle condizioni meteo, come ad esempio il mare mosso, che può portare con sé saraghi, gronghi, orate, rombi e spigole. Sono pesci di mare che nel periodo invernale si spingono anche a poche decine di metri dalle spiagge, in cerca di piccoli crostacei smossi dal fondale attraverso il moto ondoso, oppure piccoli pesci, e che sono più ambiti nella pesca d’inverno.




Tra le cavità rocciose o nei fondali sabbiosi, al riparo dalle perturbazioni, si rifugiano invece altre specie di pesci invernali, quali scorfani e saraghi. Le migliori catture in inverno, però, vengono fatte con la tecnica della pesca a bolentino: è dalle barche infatti che in inverno si possono pescare il pagello fragolino, i sugarelli e le tanute, ma anche ricciole, sgombri, lampughe, calamari, seppie e palamite.

La pesca sottocosta in inverno: surfcasting e spinning

Pescare i pesci predatori d’inverno risulta più difficile, ma se si conosce il mare e le condizioni climatiche, si possono effettuare importanti catture con le tecniche a surfcasting e a spinning. Queste due tecniche sono le più note come pesca in mare da terra per la cattura dei grossi predatori. Ad esempio, la spigola è un pesce che arriva sottocosta quando il mare è in scaduta, ovvero quando il vento si calma dopo una mareggiata o un temporale e scade l’altezza delle onde. Durante il periodo invernale però le spigole si spingono principalmente verso gli sbocchi dei corsi d’acqua, come le foci, spinte dalla necessità di riprodursi. In entrambi i casi, le tecniche privilegiate sono il surfcasting e lo spinning. Ma procediamo per ordine.

Surfcasting dalla spiaggia con esche vive

La pesca a surfcasting in inverno richiede tanta pazienza. Non è facile stare ore ed ore in attesa a temperature che nelle ore crepuscolari possono sfiorare gli zero gradi centigradi ed è possibile che una battuta di pesca non porti risultati. I veri pescatori lo mettono in conto, ma sanno bene anche che le catture in questo periodo non di rado possono superare il chilo di peso.




Tra il foraggio smosso dalle onde, possono sbucare grossi pesci predatori come orate o spigole che banchettano con piccoli pesci e resti di crostacei. Abbiamo già parlato in precedenza di esche, tecniche e montature adatte per la pesca alla spigola, basta ricordare che per la pesca a surfcasting è necessaria una montatura adatta al lancio, un mulinello dal 2.500 in su e che l’esca non deve toccare il fondo ma restare a mezz’acqua, per incuriosire la nostra preda che sarà attratta dai movimenti. Le migliori esche per il surfcasting in inverno quando il mare è in scaduta, sono granchi, sarde e gamberetti, cefalotti vivi, ma anche vermi marini.

Spinning da scogliera o spiaggia con il black minnow

black minnow pesca invernoLa pesca a spinning d’inverno invece viene effettuata dalla spiaggia o dalla scogliera, utilizzando esche artificiali siliconate con testa piombata che permettono lanci fino ad una distanza ottimale per poter catturare l’attenzione della nostra preda.

Il black minnow viene considerata la migliore tra le esche artificiali per la pesca alla spigola a spinning in inverno. Ha le sembianze di un pesce di piccole dimensioni ed è micidiale nella pesca a spinning con mare in scaduta o mosso.

Ben visibile nelle acque torbide, e di un peso adatto al lancio, il black minnow ha la forma di un pesciolino che con la tecnica del recupero stop and go ha tutte le sembianze di una potenziale preda in difficoltà tra le onde.

Quali sono i mesi migliori per la pesca in inverno?

I mesi che vanno da dicembre a febbraio possono riservare sorprese interessanti nella pesca invernale, nonostante il ciclo di vita dei pesci rallenti a causa del freddo e dunque tendono a nascondersi nella sabbia. Pescare a dicembre e ne mesi successivi, significa predare soprattutto le specie che vivono sottocosta. Nel mar Adriatico, ad esempio, a ridosso della costa fino a circa 15 miglia, il fondale è costituito per lo più da sabbia, dunque le probabilità di pescare una sogliola possono aumentare.

LEGGI ANCHE: Pesca all’orata: tecniche, esche e montature per la cattura

Chi ben conosce la stagione invernale di pesca sa che tra settembre e dicembre è il periodo in cui è possibile incontrare le lampughe, definiti i pesci settembrini, ma più in generale tutti i pelagici che si muovono in cerca di cibo. Verso la metà di novembre, però, le acque diventato più fredde e i pesci dal sottocosta preferiscono spostarsi verso la profondità: è in questo periodo che i pescatori preferiscono altre tecniche di pesca, quali a fondo, con i palamiti, oppure a bolentino.

La pesca alla seppia, quali sono le tecniche migliori?

La seppia è uno dei grandi molluschi marini appartenenti alla famiglia dei cefalopodi che vengono pescati anche in inverno, seppur il periodo migliore per la pesca sia in primavera e in autunno inoltrato. Lo strato d’acqua dove vivono le seppie è il più vicino al fondo o nelle pareti rocciose sommerse. Vivono a una profondità che varia da un metro a oltre 100 metri, mentre la tecnica più utilizzata sia per la pesca da riva che in barca è l’eging.




Si tratta di un tipo di pesca a spinning molto diffuso in Giappone e che ha preso piede anche in Italia: sostanzialmente consiste nel lanciare la totanara e recuperarla lentamente dopo aver lanciato l’esca in mare. Come per lo spinning classico, anche con l’eging bisogna procedere con recuperi lenti, con vari stop and go. La seppia inoltre è un’ottima esca per la pesca a spinning e a bolentino.

I vari tipi di pesca in inverno

Dopo aver parlato delle tecniche come spinning e surfcasting, adesso passiamo in rassegna i vari tipi di pesca invernale, gli spot migliori e ulteriori tecniche a seconda della location. Cominciamo dalla pesca dalla scogliera in mare in inverno e poi proseguiremo con la pesca in mare con le tecniche a traina e a bolentino.

Pesca dalla scogliera in mare

pesca da scogliera in invernoLa pesca dalla scogliera è un tipo di pesca classico che viene praticato anche in inverno. Generalmente è uno dei primi modi con cui si inizia a pescare in acque salate ed è fondamentale scegliere spot, attrezzature, esche e metodo di pasturazione dell’acqua.

Punte dei moli con scogliere artificiali, oppure scogliere naturali sono gli spot – o luoghi dove pescare – migliori per questo tipo di pesca invernale: il pesce tende a muoversi in quell’area perché va alla ricerca di nutrimento proprio negli anfratti della scogliera.

Con una buona pastura a base di pane, formaggio e pasta di sarde è possibile attirare più prede possibili ed è importante pasturare l’acqua in inverno per stimolare i pesci alle mangianze. Le attrezzature preferite sono quelle per la pesca alla bolognese e all’inglese, ovvero con galleggianti fissi o scorrevoli ed una leggera spallinata di piombini, ma c’è anche chi pratica la tecnica a spinning dalla scogliera con ottimi risultati.

Pesca a foce in inverno

La pesca in canale e in foce in inverno è una delle migliori, in quanto l’acqua proveniente dai fiumi è più calda, ricca di foraggio e perciò anche ricca di pesci in cerca di cibo, in particolare di predatori.




Le foci dei fiumi si suddividono in due categorie: quelle con sponde sabbiose e quelle a pareti murate. Le sabbiose devono tener conto di piogge e mareggiate che possono modificare larghezza della foce e della progressiva profondità del fondale. Le tecniche preferite per la pesca in foce sono a fondo, alla bolognese e all’inglese. La montatura per la tecnica alla bolognese con canne di misura variabile dai 5 ai 9 metri, è solitamente correlata da un mulinello con una buona frizione progressiva della misura 2000 – 3000, inbobbinato con un monofilo dello 0,16 – 0,18.

Bolentino e traina: pesca in mare dalla barca in inverno

pesca in mareLa più redditizia pesca in mare in inverno si svolge soprattutto dalle imbarcazioni. La tecnica a bolentino è la pesca dalla barca in inverno più praticata.

Si differenzia dalla traina perché il motore è fermo ed è ancorata o libera di spostarsi con le correnti, a seconda delle condizioni del mare. Si pratica generalmente sottocosta, ed è necessaria una attrezzatura comune da pesca ed un ecoscandaglio in grado di segnalare i pesci in profondità.

Le esche consigliate nei mesi invernali sono seppie, calamari, sarde o gamberi. Con le attrezzature elettroniche si possono individuare zone interessanti dove poter pescare. Sono preferibili franate del fondo, pareti di roccia, formazioni di scogli, relitti sommersi.

Altra tecnica che può dare i suoi buoni frutti è la traina con il vivo: va effettuata in zone di secche e zone rocciose, dove i predatori trovano riparo.

 

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