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Alessio Campriani in Guadalupa: superato l’Atlantico in barca di 5 metri

alessio campriani

Impresa riuscita per Alessio Campriani, umbro proveniente da Città di Castello: il navigatore è infatti riuscito ad attraversare l’Oceano Atlantico a bordo di una barca di soli 5 metri.

Partenza da Lagos, in Portogallo, fino a Guadalupa, nei Caraibi, dove è stato trainato oggi, mercoledì 5 aprile alle 7,40 italiane, nel porto di Pointe à Pitre.

Il racconto dell’impresa di Alessio Campriani

Nonostante le grandi difficoltà affrontate durante il suo viaggio, Alessio è riuscito a portare a termine la sua impresa. Ultimi giorni di navigazione, come riportato dallo stesso Campriani, caratterizzati da mancanza di vento, che hanno portato al razionamento obbligato di viveri e acqua a bordo.




A questo si sono aggiunte anche le numerose avarie a bordo, tra cui la rottura di una delle vele: uno dei momenti più drammatici è stato, infatti, l’attracco al porto senza motore e con una vela danneggiata. Non solo la barca: anche Alessio, infatti, ha riportato diversi problemi fisici durante la traversata.

Dopo aver completato e testato la sua barca, Alessio parte da Lagos il 4 novembre 2022 ma, a causa di un inconveniente (rottura dell’attacco al pilota automatico e un infortunio alla schiena) è stato costretto a riparare a Lanzarote nelle Isole Canarie e interrompere momentaneamente la traversata.

Dopo quasi 3 mesi, il 27 febbraio scorso decide di ripartire per portare a termine la traversata ma anche stavolta si trova a dover fare i conti con un guasto elettrico e altri problemi, cambiando così rotta verso le isole di Capo Verde, dove si ferma alcuni giorni per procedere alla sostituzione della batteria, alla riparazione di una vela strappata e alla messa a punto dell’imbarcazione per affrontare il lungo viaggio.




Ripartenza il 13 marzo, con davanti a sé ha 2100 miglia da percorrere ad una velocità media stimata di 5 km per un totale di circa 20 giorni di navigazione, seguito a distanza dal team tecnico che lo segue composto da Stefano Provincia (maestro d’ascia), Federico Rossi (docente di Ingegneria dell’Università di Perugia), Franco Milli (vicepresidente Circolo Velico) e Federico Minelli (fotografo professionista).

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La Cepu Pinky I è stata costruita artigianalmente e interamente da Alessio insieme al suo team tecnico proprio con l’intenzione di compiere l’impresa di attraversare l’Oceano Atlantico da solo, senza motore né assistenza. L’imbarcazione non è abitabile: non ha cabina né bagno né zona cottura. Non è dotata di spazi vivibili al coperto ad eccezione di una cellula di sopravvivenza di 1 metro quadrato, utilizzabile solo in caso di emergenza.

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