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Pozzuoli tra le prime città in Italia con maggiori concessioni balneari

Pozzuoli tra le prime città in Italia con maggiore concessioni balneari

Pozzuoli è tra le prime città in Italia con maggiore concessioni di spiagge rispetto alla lunghezza della costa: nell’estate del Covid, si confermano alcune tendenze ma troviamo anche sorprese lungo le coste italiane.

La prima è che trovare un posto libero dove prendere il sole liberamente e gratuitamente è sempre più difficile.

Aumentano, infatti, le concessioni balneari, che a oggi interessano oltre il 50% delle spiagge italiane, inoltre l’8% di costa non è balneabile perché il mare è inquinato.

Ad Ostia e Pozzuoli, barriere impediscono vista al mare

A dirlo è il nuovo rapporto Spiagge di Legambiente, che come ogni anno fotografa la situazione e i cambiamenti in corso nelle aree costiere del Belpaese, insieme a Goletta Verde storica campagna dell’associazione ambientalista che monitora la qualità delle acque del mare.

Legambiente ha messo assieme i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di Regioni e Comuni, e analizzato foto aeree per stilare una classifica dei primi dieci Comuni costieri con la maggiore occupazione di spiagge in concessione, nella quale figurano:

  1. Alassio (SV)
  2. Jesolo (VE)
  3. Forte dei Marmi (LU)
  4. Rimini
  5. Lido di Ostia (Roma)
  6. San Benedetto del Tronto (AP)
  7. Alba Adriatica (TE)
  8. Pozzuoli (NA)
  9. Giardini Naxos (ME)
  10. Mondello (Palermo)

Lungo lo Stivale si registra una situazione composita, ma nel complesso decisamente allarmante per chilometri sottratti alla libera fruizione.

E laddove non si osserva un incremento delle concessioni, il motivo è da ricercare nella mancanza di spiagge libere, come in Versilia o in Romagna, dove meno del 10% dei litorali è spiaggia libera, un risultato che è però spesso la somma di corridoi tra gli stabilimenti e di zone in cui è vietata la balneazione.

Il record a Forte dei Marmi, dove lungo 4,7 km di linea costiera si contano 125 stabilimenti, per un’occupazione del 93,7% della costa.

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Mentre in Liguria ed Emilia-Romagna quasi il 70% è occupato da stabilimenti balneari, in Campania il 67,7%, nelle Marche il 61,8%.

Preoccupa la situazione in Sicilia, dove la percentuale di spiagge in concessione è più bassa che in altre regioni, ma nel 2019 sono state presentate oltre 600 richieste di nuovi stabilimenti.

A confermare la necessità di controlli sono alcune situazioni di illegalità come a Ostia o Pozzuoli, dove muri e barriere impediscono vista e accesso al mare.

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