Intorno alle 3:10 (ora italiana), a 360 miglia a nord dell’arcipelago di Crozet, Kevin Escoffier (PRB) è sbarcato dall’imbarcazione di Jean Le Cam ed è stato recuperato dalla Nivôse, una fregata della Marina francese.
Il trasbordo di Kevin Escoffier – tramite un semirigido Nivôse – è andato bene, nonostante nella zona si sia formato un moto ondoso.
Jean Le Cam ha ripreso la sua corsa. In un messaggio indirizzato alla Direzione Gara del Vendée Globe, Frédéric Barbe, capitano della Nivôse, ha scritto: “Kevin è in gran forma, si godrà una doccia calda. Stiamo andando alla Riunione. È una bella giornata che inizia!”.
Kevin Escoffier, il trasbordo sulla Nivôse
Mercoledì 2 dicembre, la fregata di sorveglianza Nivôse era all’ancora davanti a Port-aux-Français, nelle Isole Kerguelen, quando ha ricevuto l’ordine di provare a raccogliere a bordo il pilota d’altura Kévin Escoffier, per il trasbordo.
Ordinato dal comandante superiore delle Forze armate nell’area meridionale dell’Oceano Indiano in collaborazione con il prefetto dell’incontro, delegato del governo per l’Azione di Stato in mare, in coordinamento con la direzione della regata Vendée Globe 2020, la missione prevede di dirigersi verso nord-ovest per oltre 1.000 miglia nautiche, affrontando gli elementi per 4 giorni, per incontrare il monoscafo Yes, We Cam.
Immediatamente, il vascello da combattimento di stanza a Reunion è partito, e ben presto si troverà ad affrontare gli avvallamenti maggiori di 6 metri caratteristici dei formidabili “40esimi ruggenti”. Nel corso delle ore si affinano le previsioni del tempo, come le informazioni sul viaggio di Jean Le Cam, e si fissa un appuntamento su una finestra di condizioni del mare favorevoli.
Jean Le Cam è ripartito: “Tre giorni di navigazione difficili, sono soddisfatto”
Il 6 dicembre, nelle prime ore del mattino, la fregata ha effettuato un contatto radar, visivo e poi radio con Yes, We Cam!. Mezz’ora dopo, ha manovrato per lisciare l’acqua e ha messo la sua barca in acqua nonostante il moto ondoso.
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“Sono molto soddisfatto del risultato di questa transazione. Il suo successo non era assolutamente garantito. È soprattutto il successo collettivo di un equipaggio che ha saputo mobilitarsi: affrontare per 3 giorni condizioni di navigazione molto difficili, riparare il sistema di stabilizzazione della nave nel bel mezzo di una tempesta di ieri, e finalmente riuscire in un’audace manovra nautica questa mattina. La fiducia e la fluidità dei rapporti tra i giocatori (direzione gara, staff, MRCC, prefettura di Reunion Island) hanno notevolmente facilitato l’azione dell’equipaggio Nivôse”.
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.