Checco Bruni, timoniere di Luna Rossa nell’ultima America’s Cup, bacchetta il defender Team New Zealand. Interpellato sulla mancanza di informazioni su dove si terrà la prossima Coppa America nella trasmissione Sail2u, il velista siciliano ha invitato i kiwi a darsi una mossa.
La situazione attuale, infatti, è di stallo dopo che le trattative tra Governo neozelandese e vincitori della competizione per tenere la Auld Mug nelle acque di Auckland, sono naufragate.
Pomo della discordia il budget. L’esecutivo ha offerto circa 100 milioni di dollari neozelandesi. Il defender reclamava il doppio. Da allora si fanno diverse ipotesi, da Valencia, alla Cina, passando per gli Emirati Arabi. Questa incertezza non piace agli altri team. Hutchinson, skipper di American Magic, ha dichiarato senza mezzi termini: “La mia grande preoccupazione è che Team New Zealand possa già sapere cosa stia succedendo per la prossima Coppa, e semplicemente non ce lo dicano, il che è un enorme vantaggio nella competizione”.
Adesso anche Checco Bruni ha detto la sua: “La cosa che blocca ancora le operazioni è che i neozelandesi non ci hanno ancora detto dove, come e quando. Così non è facile tenere attivo un team di oltre 100 persone con promesse e discussioni di banchina, ci vuole qualcos’altro. Max Sirena sta cercando di tenere in piedi il nucleo più importante e costituire un gruppo di designer all’altezza di poter vincere la Coppa America. C’è la volontà di partire il prima possibile, i neozelandesi dovrebbero darsi un po’ una mossa“.
Ma Bruni non si è fermato qui e ha commentato anche il rifiuto di Team New Zealand dell’offerta fattagli dal Governo neozelandese: “Non servirà a coprire tutto il budget – ha dichiarato il timoniere – ma un aiuto è ed è forse l’aiuto più grande che hanno ricevuto dal Governo. Io se fossi Grant Dalton (CEO della squadra kiwi ndr), anche se non avessi il budget più alto, preferirei perderla con onore in casa piuttosto che difenderla altrove“.
Redazione Sport di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.