The Italian Sea Group: produzione yacht va avanti, di chi è Scheherazade?

The Italian Sea Group S.p.A. conferma che la produzione delle commesse in stato di lavorazione e le attività di refit proseguiranno senza andare incontro a rallentamenti, nonostante le sanzioni introdotte dall’Unione Europea a seguito dell’invasione della Russia in Ucraina.

Un solo cliente russo per The Italian Sea Group

Ad oggi, nessun ordine è stato cancellato e non si è verificato alcun ritardo nei pagamenti degli Stati di Avanzamento Lavori (SAL) contrattuali in essere. Si ricorda, inoltre, che TISG lavora esclusivamente su commessa per armatori con il supporto società di broker internazionali, con contratti che prevedono pagamenti anticipati relativi ai SAL e, in caso di inadempienza, è prevista, nel peggiore dei casi la perdita degli acconti versati da parte dell’acquirente; in tal caso, la proprietà della nave resterebbe di The Italian Sea Group, la quale avrebbe la facoltà di vendere lo yacht e realizzare interessanti plusvalenze.

In riferimento all’esposizione del Net Backlog nei confronti del mercato russo, TISG dichiara che, alla data odierna, è in essere un unico contratto con un cliente di nazionalità russa; in particolare, la Società deve ancora incassare Euro 6 milioni relativi al saldo consegna nave, la quale è prevista nei primi mesi del 2023.

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Si evidenzia comunque che l’acquirente non rientra nella lista delle persone colpite dalle sanzioni internazionali. In relazione a quanto apparso nei media, The Italian Sea Group, in base alla documentazione a disposizione e a seguito di quanto emerso dai controlli effettuati dalle autorità competenti, dichiara che lo yacht Scheherazade, attualmente in cantiere per attività di manutenzione, non è di proprietà del Presidente russo Vladimir Putin.

Claudio Soffici

Laureando in Storia e Politica internazionale e aspirante giornalista. Sono molto sensibile alle tematiche ambientali e alla ecosostenibilità, oltre ad amare le lunghe passeggiate al mare il mattino presto.