In Salento, è stato scoperto un uomo nella frazione San Foca di Melendugno mentre pescava ricci di mare nonostante il fermo pesca.
Continuano incessantemente le operazioni degli uomini della Guardia Costiera contro il commercio abusivo di specie ittiche sottoposte a fermo pesca per la riproduzione.
San Foca, scoperto con ricci di mare, ecco cosa è successo
L’uomo è stato scoperto sulla spiaggia mentre trasportava 170 ricci di mare: per l’uomo è scattato il sequestro del pescato e una sanzione da duemila euro.
I militari della guardia costiera di Otranto, assieme ai colleghi di San Cataldo, hanno fermato un uomo, in giornata, sulla spiaggia di San Foca a Melendugno: dopo gli appostamenti a partire dall’alba, hanno infatti scoperto un venditore abusivo, sorpreso con gli esemplari di ricci di mare, pescati durante il periodo di fermo biologico.
Dopo accurate indagini gli uomini della Guardia Costiera hanno eseguito una ispezione all’interno del veicolo dell’uomo, per poi trovare ancora vivi i ricci, che sono stati rigettati in mare.
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Nei confronti del trasgressore è scattata una multa salata, mentre negli ultimi giorni, sia a mare che a terra lungo l’intera costa di giurisdizione salentina, le attività si sono concentrate anche sugli esercenti commerciali destinati alla ristorazione.
Ricordiamo per i pescatori improvvisati che dal primo maggio al 30 giugno qualsiasi forma di pesca del riccio di mare è assolutamente vietata per poter garantire la corretta riproduzione di una specie sempre più oggetto di eccessivo prelievo a cura di pescatori professionali o sportivi.
I Ricci, ecco la specie più diffusa nel mediterraneo
Il Ricci di mare (Paracentrotus lividus (Lamarck, 1816)) è un riccio della famiglia Parechinidae, altri nomi comunemente usati Riccio di mare comune o Riccio di mare di roccia, spesso erroneamente indicato anche con il nome di Riccio femmina. Il nome deriva dall’erronea convinzione che si tratti dell’esemplare femminile di Arbacia lixula, che è in realtà una specie differente.
I Ricci sono distribuiti su tutte le coste del Mediterraneo e parte delle coste atlantiche, predilige fondali rocciosi ricoperti di alghe e praterie di Posidonia oceanica. Si presenta con un dermascheletro leggermente depresso, aculei robusti e non fitti, la colorazione è variabile dal rossastro-bruno al violaceo.
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I sessi sono separati ma non esiste dimorfismo sessuale, risulta quindi impossibile riconoscere da una semplice osservazione l’individuo maschile da quello femminile, ma vengono mangiate le gonadi, arancioni e di grandi dimensioni, sono considerate una vera e propria prelibatezza tipica di alcuni paesi latini come Italia, Spagna e Francia.
Sfatiamo un mito, il riccio “maschio” e “femmina” sono due specie diverse
In realtà in Italia e in genere nei paesi del Mediterraneo si mangia solo il Paracentrotus lividus , chiamato volgarmente “riccio femmina” probabilmente per il fatto che possiede delle gonadi più grosse, quindi dall’uomo sono considerate più produttive, rispetto a quelle di A. lixula.
Svelato l’arcano, nulla ha quindi a che vedere con i sessi, ma soltanto a una credenza popolare nata dall’osservazione delle diverse gonadi dei due tipi di ricci di mare.
Fabio Iacolare è videomaker e giornalista pubblicista dal 2010: esperto in regia di format tv e giornalista esperto in eventi a carattere culturale, ambientale ed enogastronomico italiano.