Il Comando Generale della Guardia Costiera, su indicazione del Ministro dell’Ambiente, ha lanciato l’Operazione Reti Fantasma, una campagna mirata a individuare e recuperare le reti da pesca abbandonate nei fondali marini e lungo le coste della nostra Penisola.
L’attività di recupero vede l’impegno dei sommozzatori della Guardia Costiera e vedrà scendere in campo anche i volontari del WWF SUB che, nell’ambito della Campagna GenerAzioneMare lanciata dall’Associazione, concorreranno nell’attività di mappatura delle reti abbandonate e disperse nei fondali marini, dannose per l’ecosistema del mare Mediterraneo.
Reti fantasma, un danno per le comunità di pescatori
Le cosiddette “reti fantasma” disperdono nell’ambiente le microparticelle di plastica e di altre fibre sintetiche sintetiche delle quali sono composte e rappresentano una minaccia per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate.
L’intrappolamento – conosciuto come bycatch – coinvolge non solo pesci, me anche altri animali marini come tartarughe, uccelli e mammiferi marini, diventando dei veri e propri “muri della morte”.
Oltre che per le specie prottette, le reti fantasma sono un pericolo anche per la sicurezza di subacquei e bagnanti.
Il contributo di WWF SUB consisterà nella segnalazione delle reti fantasma alla Guardia Costiera la quale, su incarico del Ministero dell’Ambiente, sta compilando la mappatura nazionale dei rifiuti delle attività di pesca abbandonati sui fondali marini.
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Un danno enorme per le comunità di pescatori, che vedono ridursi fino al 30% lo stock di pesce pescabile, e una spietata minaccia all’ecosistema marino: le reti disperse infatti uccidono in modo indiscriminato milioni di pesci, mammiferi, tartarughe, grandi cetacei e uccelli, per non parlare dei danni cagionati al coralligeno e agli organismi bentonici. Inoltre rappresentano una delle fonti principali di rifiuti marini e inquinamento da plastica, senza contare che sono tra le cause degli incidenti marittimi.
Un disastro, ancora troppo sottovalutato. Ma come si può risolvere o contrastare questo problema? Le strade tentate negli ultimi anni sono molte e tutte richiedono un’alleanza tra pescatori, aziende, istituzioni e subacquei, sia a livello globale che nelle piccole realtà locali.
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.