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Addio a Giampiero Galeazzi: dal canottaggio al giornalismo, una vita di sport

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Se ne è andato un monumento della storia del giornalismo sportivo italiano, un atleta che amava il canottaggio, un uomo appassionato. Oggi, 12 novembre 2021, all’età di 75 anni, è morto Giampiero Galeazzi, lo storico giornalista legato al mondo del canottaggio e soprannominato ‘bisteccone’ per la sua mole. Era malato da tempo di diabete.

Dal canottaggio al giornalismo: vita di Giampiero Galeazzi

Nato a Roma il 18 maggio 1946, Galeazzi, ex atleta di canottaggio, legato alla Canottieri Roma, per anni ha prestato la sua voce alle telecronache di grandissime imprese sportive dei fratelli Abbagnale, in particolare, e del canottaggio e dello sport in generale. Indimenticabili le telecronache di Seul ’88 e Sydney 2000.




Il percorso giornalistico di Galeazzi iniziò quando ancora non aveva terminato la propria carriera sportiva. Prima d’intraprendere definitivamente la carriera da giornalista, è stato un eccellente atleta, un canottiere.

Le Olimpiadi di Seul e Sydney, la passione per lo sport

E’ nella storia la telecronaca RAI del 25 settembre 1988, quella della quarta medaglia d’oro olimpica assegnata all’Italia. Carmine e Giuseppe Abbagnale, insieme al timoniere Peppino Di Capua, tagliarono il traguardo per primi.




Pochi sanno però che Galeazzi era anche un eccellente atleta: vinse sia il campionato italiano nel singolo nel 1967 che nel doppio con Giuliano Spingardi nel 1968 e, nello stesso anno, partecipò alle selezioni per le Olimpiadi di Città del Messico del 1968. Dodici anni dopo l’impresa degli Abbagnale a Seul, raccontò la gara di Antonio Rossi e Beniamino Bonomi nel K2 1000 metri ai Giochi Olimpici di Sydney, e la sua voce, quel gridare “Alè Antonio che sei il più forte del mondo, Alè Beniamino”, resterà per sempre nei ricordi degli italiani incollati davanti alla TV.

La Juve di Platini e le interviste a Maradona

galeazzi maradona

Nel calcio in particolare Giampiero Galeazzi ha lasciato il suo segno inconfondibile: la Juve di Platini, una partita di Coppa Campioni seguita tra Gorbačëv e Reagan (il match era Valur-Juventus), le interviste a Maradona negli spogliatoi e i festeggiamenti per il primo, storico scudetto del Napoli, in cui venne innaffiato da Diego e compagni con litri di champagne. E poi: la conduzione di 90 Minuto, la presenza fissa a Domenica In, gli sketch degli ultimi anni, i problemi con il diabete che lo hanno allontanato man mano dal piccolo schermo. Addio Giampiero, ci mancherai, ma resterai sempre nei nostri ricordi.

 

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