Un insolito fenomeno verificatosi sul lago di Bracciano fotografato da una passante. Stupore e preoccupazione per gli abitanti per il potenziale pericolo dell’alga tossica smentito dagli esperti. Ma si indaga sulle cause
di Donato Giannini
Il lago rosso. Così sono apparse domenica mattina agli occhi di una signora, le acque del lago di Bracciano. È la prima volta che avviene nel bacino a Nord di Roma. La vicenda è accaduta domenica mattina, quando, sul lungo lago Argenti, una donna ha notato il colore delle acque fotografandolo e postando sui social.
La notizia, rilanciata da Baraonda News, ha subito fatto il giro delle piattaforme social per trasformarsi in un vero e proprio allarme. Infatti, poche ore dopo, si sono recati sul posto i responsabili del Parco regionale di Bracciano-Martignano per effettuare i prelievi.
I primi rilievi del Parco rassicurano sulla presenza della Planktothrix rubescenses
Come comunicato dal Parco in seguito al sopralluogo sul lago di Bracciano, “pare si escluda la presenza dell’alga tossica, ma si ritiene opportuno non sottovalutare la situazione e effettuare approfondimenti da parte dell’Ufficio naturalistico e dei guardia parco attraverso un monitoraggio della zona e non solo”.
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L’alga tossica, anche conosciuta come Oscillatoria rubescens, è una cianoficea coloniale d’acqua dolce. È considerata un indicatore di aumentata trofia di un lago: fiorisce infatti in maniera abbondante quando è disponibile molto materiale organico e/o inorganico, togliendo ossigeno all’acqua e causando la scomparsa di zooplancton. Dunque, non sarebbe riconducibile all’alga velenosa il mistero del lago di Bracciano diventato rosso sangue.
Al momento si va dunque per esclusione: nelle indagini restano anche le ipotesi dell’inquinamento dovuto alle attività illecite dell’uomo.
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