Località di mare

Ugento, scoperto il quarto nido di tartaruga caretta caretta nel Salento

Ugento, scoperto il quarto nido di tartaruga caretta caretta nel Salento

Gli operatori del Vivosa Apulia Resort di Ugento, all’alba di ieri, hanno notato una femmina di tartaruga marina rientrare in mare.

Hanno subito pensato ad una probabile deposizione e hanno contattato il CRTM MSNS Centro Recupero Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento.

Gli operatori del centro, ed il suo direttore Piero Carlino sono subito intervenuti riuscendo ad individuare il punto della deposizione.

Ugento, scoperto il quarto nido di tartaruga

Il sito è stato messo in sicurezza grazie al contributo e alla collaborazione del Direttore del Vivosa Apulia Resort, Silvio Grilli e del suo staff.

“Come sempre nei nostri interventi – spiegano dalla pagina facebook del Centro Recupero Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento -, sono state allertate la #CapitaneriadiPorto di Torre San Giovanni e Azienda Sanitaria Locale Lecce #Sud – Servizio veterinario che si sono recate sul sito”.

“Constatiamo con gioia come questo tratto di litorale inserito nel Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento” si stia mostrando di fondamentale importanza per le nidificazioni delle tartarughe marine nel Salento, confermando che il nostro litorale è un habitat che ha un ecosistema favorevole a un evento straordinario come quello della deposizione e della schiusa delle uova per la continuazione della specie delle tartarughe”.

LEGGI ANCHE: La tartarughe amano il Salento: un altro nido nella notte a Riva di Ugento

Il territorio comunale di Ugento è situato nel basso Salento e include un tratto della costa del mar Ionio. Il centro abitato, distante 58,6 km dal capoluogo provinciale, sorge in parte sul sito dell’antica Ozan (Uxentum  in latino), importante città messapica. È sede della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca.

Una particolarità importante del territorio di Ugento è costituita dalla presenza dei bacini di bonifica. La zona in prossimità della costa è stata da sempre caratterizzata dalla presenza di vaste aree paludose e malsane. Nel 1927, l’istituzione del Consorzio di bonifica Ugento-Li Foggi permise di dare il via ai lavori di risanamento che consistettero principalmente nella costruzione di grandi bacini, collegati fra loro tramite canali e sfocianti in mare, che permisero il deflusso delle acque altrimenti stagnanti. Con il terreno di risulta furono colmate le zone di maggiore depressione, consentendo il recupero di vastissime aree in parte rimboschite a conifere e in parte destinate all’agricoltura (in quanto il bacino costituiva un’importante risorsa idrica per l’irrigazione) e soprattutto permettendo di debellare definitivamente la malaria.

Leggi anche

Ravello, al Belvedere di Villa Rufolo il maestro Massimiliano Carlini e il robot RoDyMan

Fabio Iacolare

Portofino, la “maglietta sospesa” per aiutare i medici

Fabio Iacolare

Napoli, “International Excellence Awards”: grande successo per l’edizione 2019

Fabio Iacolare

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.