Diporto Nautica

Cambio bandiera imbarcazione da diporto: come si fa e vantaggi fiscali

cambio bandiera

Il cambio bandiera per una imbarcazione da diporto viene fatto per ragioni di immatricolazione e fiscali. Ogni nave deve battere bandiera di un qualsiasi Stato, ai fini di poter navigare nell’altomare, ovvero oltre 12 miglia dalla costa, e già questo spiegherebbe le ragioni per le quali bisogna averla. In alcuni casi, cambiare bandiera può risultare un vero e proprio vantaggio non solo per l’immatricolazione, poiché in alcune nazioni europee come ad esempio la Francia risultano più facile, ma anche e soprattutto in termini fiscali. Vediamo perché. Innanzitutto, bisogna chiarire che ogni barca o postazione a terra deve issare all’alba la bandiera relativa alla propria nazionalità che sarà, tra tutte, la più grande. La bandiera nazionale è quindi quella del Paese in cui la barca è stata immatricolata. Va tenuta sempre in ordine e bene a segno, esposta a poppa, sullo strallo o su un’asta se si tratta di una barca a vela. Sempre a poppa sull’antenna o su un’asta se si tratta di una unità a motore.

Cambio di bandiera e immatricolazione

Il cambio bandiera avviene in primis per motivi di immatricolazione delle imbarcazioni, e ciò accade in funzione delle leggi nazionali degli Stati cui si richiede il cambio. In Italia ad esempio l’immatricolazione è obbligatoria solo ed unicamente per le imbarcazioni, ossia tutte le unità dotate di scafo lungo tra i 10 e i 24 metri, e per le navi da diporto, di lunghezza maggiore ai 24 metri; mentre in Francia, invece, le unità da diporto vengono immatricolate tutte. Con l’ottenimento della bandiera si ottiene dunque anche l’immatricolazione, ecco perché restano in molti a chiedere il cambio bandiera francese. Le cose in Europa sono cambiate, però. E le leggi sono diventate molto più stringenti, costringendo i proprietari di barche a cercare l’immatricolazione in Paesi come la Polonia o la Slovenia.

Cambio bandiera olandese o belga: la legge è cambiata

Anni fa nei nostri porti si vedevano spesso barche con bandiera olandese oppure belga, ma le modifiche delle normative negli Stati appena citati hanno bloccato le richieste dei diportisti italiani. Vediamo adesso come sono cambiate le normative in Europa negli ultimi anni.

  • In Francia le immatricolazioni non sono più vantaggiose come un tempo ai fini fiscali: il leasing francese portava una forte decurtazione dell’IVA, adesso invece non è più conveniente come un tempo;
  • In Olanda e in Belgio, attualmente, richiedono la residenza di almeno uno dei proprietari che detiene il 50% dell’imbarcazione, per poter immatricolare una barca. Dunque il cambio bandiera olandese o belga non è più possibile, a meno che non si risieda in uno di questi due Stati;
  • Malta, grazie alla sua maggiore libertà fiscale, resta uno dei Paesi più vantaggiosi per immatricolare una barca e chiedere il cambio bandiera.

Vantaggi del cambio bandiera di una imbarcazione in Polonia e Slovenia

La questione fiscale è di sicuro la più rilevante per quanto concerne il cambio di bandiera per una imbarcazione da diporto. Il proprietario di una barca con bandiera italiana dovrà attenersi alle leggi dello Stato italiano, ma se si chiede il cambio bandiera in un Paese in cui la fiscalità è più vantaggiosa, si potranno risparmiare parecchi soldini. LEGGI ANCHE: Barche a vela per principianti, quale scegliere? Tutti i consigli La prima grande fuga dei diportisti italiani dal Belpaese, che hanno chiesto di immatricolare le proprie imbarcazioni all’estero, si è avuta nel 2014 con il Governo Monti, che inserì la tassa di stazionamento per le barche battenti bandiera italiana. Da allora sono fioccate le immatricolazioni negli altri paesi europei, con il tentativo di arginarle con l’introduzione dello STED. Ma altre nazioni europee, come le già citate Polonia e Slovenia, hanno bandiere molto più concorrenziali di quella italiana, i cui parametri per l’immatricolazione (e dunque di tassazione) risultano di molto inferiori rispetto ad altri Paesi e allo stesso standard previsto dall’Unione Europea.

Cambio bandiera imbarcazione da diporto: la procedura

Le navi da diporto sono iscritte in registri tenuti dalle Capitanerie di porto. Le imbarcazioni da diporto sono iscritte in registri tenuti dalle Capitanerie di porto, dagli uffici circondariali marittimi, nonché dagli uffici provinciali del Dipartimento dei trasporti terrestri e per i sistemi informativi e statistici autorizzati dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Il proprietario che desidera procedere con il cambio di bandiera di una unità da diporto deve per prima cosa procedere alla cancellazione dal registro di iscrizione (STED). Basta recarsi in una agenzia nautica e chiedere per il cambio di bandiera, dopodiché, una volta cancellata l’unità da diporto dallo STED, si potrà fare richiesta in un altro Paese e chiedere la nuova immatricolazione e la bandiera nazionale. POTREBBE INTERESSARTI: Bandiere nautiche: cosa sono, a cosa servono e come memorizzarle

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