Se gli appassionati di vela, tra febbraio e marzo, hanno passato le notti insonni a seguire Luna Rossa, un bel po’ di responsabilità ce l’hanno anche loro. Scafi, arm e foil sono infatti un prodotto di Persico Group, che li ha realizzati nello stabilimento di Nembro (Bergamo). Con Marcello Persico (nello foto sotto di Virgilio Fidanza), presidente di Persico Marine, abbiamo parlato di nautica e soprattutto della rivoluzione dei foil.
L’arrivo dei foil nella nautica è stata una vera e propria rivoluzione e dopo millenni l’uomo ha abbandonato il principio di Archimede per navigare. Eppure questa rivoluzione non sembra essere arrivata al grande pubblico…
Il concetto di foil non è in realtà così moderno, ha più di mezzo secolo, quello che è relativamente recente è lo sviluppo in sicurezza e con elevate performance su barche a vela in equipaggio. Per quanto riguarda il richiamo del grande pubblico, ci sono degli elementi da sottolineare: il primo è che essendo una innovazione recente, deve ancora progredire prima di approdare sul mass market.
L’industria nautica sta lavorando alacremente su questo tema e anche noi, che i foil li costruiamo, stiamo vedendo un incremento di richieste in termini di interesse. Basti pensare ai piccoli Persico 69F, i primi scafi foil per equipaggio al mondo, lunghi poco meno di sette metri: stiamo praticamente raddoppiando la flotta grazie alla notorietà indotta dalla Coppa America e al conseguente aumento di richieste, che arriva da tutto il mondo.
Tra gli esperti di vele ci sono state molte critiche con l’arrivo dei foil e, secondo alcuni, “le barche volanti” non sono vere barche, cosa risponde?
Rispondo con una domanda: le automobili di Formula Uno sono vere automobili? Il ragionamento è simmetrico, la tecnologia di frontiera nasce per sviluppare la ricerca, spingere al limite e trovare soluzioni che poi possano migliorare tutta l’industria, e nell’industria c’è spazio per tutto il range di varianti, dalla barca foil alla vela tradizionale e storica.
La vostra azienda è stata partecipe del “sogno di Luna Rossa” nell’ultima Coppa America. L’Italia con il suo know-how sarà protagonista della rivoluzione dei foil?
Senza dubbio. Dal nostro osservatorio, possiamo dire che l’Italia è già una dei protagonisti della rivoluzione foil: stiamo portando avanti un’ampia serie di progetti a livello internazionale in questo settore, e siamo orgogliosi di farlo nel nome del made in Italy.
La vostra azienda è molto attenta alla sostenibilità. È vero che degli stampi di Luna Rossa non avete buttato niente ed è stato tutto riutilizzato?
Persico Marine, con Luna Rossa in particolare, ha portato avanti e sta portando avanti numerosi progetti di economia circolare. Gli stampi di Luna Rossa sono stati completamente riciclati: grazie alla partnership con un’azienda del territorio, siamo riusciti a separare le resine dal carbonio e ottenere una nuova fibra perfettamente adeguata per realizzare altri stampi. Ancora, il tessuto di carbonio che avanza dal nostro processo produttivo dopo la fase di taglio, viene ceduto a un’altra azienda del territorio, che lo utilizza come materia prima per costruire protesi di arti. E poi c’è il bellissimo progetto di Panerai, che ha utilizzato il carbonio residuo per forgiare degli orologi in edizione limitata.
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