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Effetto Covid: gli italiani preferiscono vacanze all’aria aperta e in barca

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Se è vero che pandemia e crisi economica terranno a casa circa metà degli italiani quest’anno, è anche vero che a risentirne di meno sono le vacanze all’aria aperta e in barca. Il motivo è presto detto: gli italiani in questo modo riducono i rischi di contatti e quindi i timori per il Covid.

Un’indagine realizzata da Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, e Human Company in collaborazione con Istituto Piepoli ha mostrato che un quarto dei vacanzieri italiani ha programmato una vacanza “outdoor”, ovvero in un villaggio, un agriturismo, un camping o un rifugio montano. A questi si aggiungono coloro che faranno le ferie in barca. Le mete preferite per questi vacanzieri sono nell’ordine Sicilia, Sardegna e Liguria.




Le vacanze open air quindi, che già nel 2020 erano arrivate al 23% del totale, si confermano un trend consolidato nell’estate 2021. Lo scorso anno il turismo aveva registrato elementi nuovi quali la preferenza per quello di “prossimità”, quasi esclusivamente domestico, e una finestra di prenotazione last-second. Il comparto dell’outdoor ha dimostrato una buona tenuta nonostante i dati in calo, sostenuta anche dalle sue caratteristiche intrinseche: la flessibilità delle soluzioni, la sostenibilità della spesa, il contatto con la natura e la sicurezza.

Secondo l’indagine quest’estate il 65% di chi pianifica outdoor sceglierà una destinazione di mare, il 20% la montagna, il 16% città e località d’arte. Il profilo del viaggiatore outdoor è simile a quello dell’ultimo anno, con una decisa presenza di giovani (21%) e scarsa di over 64 (3%). Interessante il dato sul periodo: se agosto si conferma il mese dominante (per il 48% degli italiani e per il 54% dei turisti outdoor è il periodo individuato per le vacanze), settembre registra una quota considerevole, specialmente tra i propensi all’outdoor (28%). Oltre l’80% sceglierà una struttura in Italia, Sicilia in testa (16%), seguita da Sardegna (14%) e Liguria (12%).

La garanzia di rispetto delle norme igieniche preventive del contagio (26%) è il secondo fattore di scelta dopo la convenienza (29%) per i viaggiatori propensi in strutture outdoor, evidenziando sempre una grande sensibilità al tema pandemico. In effetti l’andamento della campagna vaccinale ha un grande impatto sulla propensione alla prenotazione: invoglia alle vacanze sette italiani su dieci, addirittura nove su dieci tra i propensi a fare una vacanza in strutture outdoor.

Le vacanze in barca e l’effetto bolla anti-Covid

La ricerca non considera le vacanze in barca. Tuttavia nei porti turistici il via vai di barche sembra in costante crescita e si pensa che quest’anno possano ritornare i numeri dell’estate 2019, con il settore che torna ai livelli pre-pandemia. La vacanza in barca, in tempi di Covid, ha tutti i vantaggi di una vacanza all’aria aperta e forse anche maggiori. In barca infatti è facile creare una bolla, composta dal nucleo familiare o dagli amici, con limitati contatti con l’esterno. Una bella rivincita per chi ha un natante: durante la pandemia, infatti, le restrizioni per recarsi in barca sono state pesanti, non essendo state considerate alla stregua delle seconde case che, a differenza dei natanti, a un certo punto erano raggiungibili anche da o in zona rossa.

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