Viaggi e stili di vita

Sport di strada, cultura underground e women empowerment

Lo skateboard, il parkour, la BMX, come anche lo street basket. Sono sempre di più gli sport di strada che aggregano le nuove generazioni e consentono loro, attraverso discipline meno “mainstream”, di esprimere le proprie passioni e ambizioni.

Oggi Wiko, il brand di telefonia portavoce del “lusso democratico”, da sempre vicino ai nuovi trend e alle forme espressive dei nativi digitali, ha scelto di esplorare il fenomeno del pattinaggio a rotelle o roller skating, attraverso una delle protagoniste della scena italiana, Irene Dose, su Instagram @doom_394.

Gli albori del pattinaggio a rotelle – quello su quattro ruote – risalgono addirittura al 1700, ma è con gli anni ’70 che si espande il pattinaggio moderno, quello di strada. Partito dalla West Coast e diffusosi rapidamente nel mondo anglosassone, oggi il roller skating sta vivendo una importante rinascita, fatta di sport e aggregazione, occupando spazi inediti o riqualificando, con l’uso di rampe in cemento, luoghi marginali delle città.

Anche la moda ha iniziato ad accorgersi del fenomeno. Che sia lo stivaletto stringato “old style” o un paio di sneakers multicolor preparate per montare quattro rotelle, non mancano i brand che ammiccano al mondo del roller skating, disciplina ancora di nicchia, ma sempre più cool. 

Irene Dose, responsabile del gruppo “Chicks in Bowls Italy”, capitolo italiano del movimento internazionale Chicks in Bowls, nonché co-fondatrice del brand Busking Bears, ha visto nel roller skating un modo per sfidare i propri limitiacquisire maggiore fiducia in se stessa e uscire dal guscio, ma non solo. Con il roller skating si è avvicinata, e ha avvicinato tante giovani ragazze come lei, a uno sport che spinge il genere femminile in un territorio quasi inesplorato: lo skate park.

Si fa gruppo – meglio dire crew – ci si sostiene, supporta, si impara, si cade insieme, si sfida la paura di un nuovo trick. “Sono limiti che anche le ragazze devono poter superare” – dichiara Irene. “Se i nostri “colleghi” maschi sono sempre stati abituati a confrontarsi, a buttarsi e a rischiare, possiamo farlo anche noiPurtroppo, anche lo sport è uno di quei contesti in cui spesso le ragazze non si sentono perfettamente sicure e adeguate. È comprensibile avere paura, ma tra ragazze ci si sostiene e superare gli ostacoli diventa più facile”.

Il roller skating per le ragazze non nasce con spirito agonistico, ma anzi fa della riappropriazione di certi spazi, come lo skate park, maggiormente frequentati dall’universo maschile, un punto di auto-affermazione.

In questo spirito di condivisione e di empowerment, i social media e Instagram in primis hanno avuto e continuano ad avere un ruolo cruciale. “Internet è fondamentale in tutto questo per scambiarsi informazioni e idee sui trick, ma c’è di più. La Rete e i social mi permettono di organizzare eventi in giro per l’Italia e l’Europa per promuovere il movimento e la sua filosofia”.

Il roller skating in Italia, sostiene Irene, è come lo skateboard degli anni ’80: si è ora nella fase “embrionale” e gruppi come Chicks in Bowls sono fatti di vere e proprie pioniere della disciplina.

Per avere un’idea di quello che accade in Italia, basta pensare che le nostre corrispettive australiane – dichiara Irene – non faticano a incontrare oltre 50 pattinatrici in una sola città. Nella nostra penisola siamo poco più di 100 ragazze a praticare questo sport”.

Fare community è quindi uno dei capisaldi del roller skating. Ci si incontra, si gira l’Italia, si conoscono nuove persone che si approcciano per la prima volta alle quattro rotelle. Non ci sono barriere culturali, razziali. “Lo skate park è espressione di quello che accade in strada: siamo tutti uguali, tutti mossi dalla stessa passione”.

Wiko, dopo aver raccontato la poesia urbana, il fumetto e il fenomeno del cosplay, i nuovi codici di Instagram, ha scritto con il pattinaggio a rotelle un nuovo capitolo del racconto #staggati sui Millennials e la Gen Z. Il roller skating, dunque, come ulteriore espressione di un volersi staggare da certi canoni, etichette e generalizzazioni nei quali non ci si sente rappresentati.

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