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Bzero di Baglietto, ecco come nasce la nautica a idrogeno del futuro

bzero baglietto

Uno degli esempi più significativi di come l’idrogeno stia diventando sempre di più la propulsione del futuro nella nautica viene da Bzero, il progetto di Baglietto, storico cantiere con sedi a La Spezia e Carrara.

Il brand, apprezzato in tutto il mondo per le sue barche plananti in alluminio da 38 a 50 metri e i suoi megayacht dislocanti e semidislocanti in acciaio e alluminio, ha presentato la sua ultima idea per una nautica sempre più sostenibile.

La nautica del futuro con Bzero di Baglietto

Il progetto è stato illustrato in forma ufficiale il 12 aprile nella sede spezzina del cantiere, dove è stato istituito il dipartimento Baglietto Energy, appositamente dedicato allo studio delle nuove tecnologie ecosostenibili.




bzero baglietto 2

“Per noi  questo progetto è un primo importante punto di partenza, ma anche la porta verso la grande sfida del futuro, una sfida di conoscenza, fatta di grande senso di responsabilità, umiltà, ambizione, determinazione e rispetto per il mare”, ha detto l’amministratore delegato Diego Michele De Prati. Una sfida che deriva anche dalle ultime decisioni prese dall’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale), che punta a raggiungere una riduzione dell’utilizzo del carbonio del 40% entro il 2030.

Bzero, che si basa sull’impiego dell’idrogeno green come forma di energia, ha portato alla realizzazione del prototipo del sistema che verrà installato, una volta ultimato, negli yacht Baglietto di oltre 50 metri. Secondo le prime stime del cantiere, le barche che utilizzeranno questa tecnologia potrebbero riuscire a trattenersi all’ancora a zero emissioni fino a 75 ore, mentre potranno essere percorse 120 miglia nautiche alla velocità di 7 nodi. “L’utilizzo combinato di idrogeno e batterie permetterà infatti l’ottenimento di energia disponibile 4 volte superiore all’utilizzo delle attuali batterie, con indubbio vantaggio anche economico per gli armatori”, fa sapere il brand. L’obiettivo primario è aumentare l’autonomia elettrica di crociera dell’imbarcazione in modalità zero emissioni”, ha ribadito Alessandro Balzi, direttore del Dipartimento Energy del cantiere. “Si prevede l’integrazione a bordo delle imbarcazioni della tecnologia fuel cell a idrogeno su piattaforma ibrida o diesel-electric. Il particolare sistema di stoccaggio permette di intrappolare l’idrogeno, voluminoso per sua natura, in idruri metallici, permettendo così lo storage in forma solida, sicura e a bassa pressione”.







Questo nuovo prototipo servirà per sviluppare le procedure di funzionamento, per ottimizzare gli aspetti tecnici e ottenere le opportune certificazioni navali necessarie per poter usare il sistema a bordo degli yacht ed effettuare la ricarica di idrogeno nei serbatoi in autonomia o da fonte esterna. La power station si inserisce, inoltre, in un sistema virtuoso andando a contribuire in parte anche al ciclo di produzione di energia del cantiere.

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Questa la descrizione che Baglietto ha fornito sul suo nuovo progetto: “Il sistema BZero prevede l’implementazione di un modulo di produzione di idrogeno che a partire da acqua di mare filtrata e deionizzata produce idrogeno con grado 5.0 di purezza alla pressione max di 35 bar grazie ad un sistema di elettrolizzatori di tipo AEM (per una potenza totale di approx. 55 kW). Gli elettrolizzatori sono alimentati primariamente da energia proveniente da fonti rinnovabili (pannelli fotovoltaici) e/o dalla rete elettrica di terra al fine di produrre per quanto possibile idrogeno di tipo “green”. L’idrogeno prodotto viene immagazzinato in forma solida a bassa pressione (35 bar compatibili con lo storage) e temperatura ambiente all’interno di bombole di idruri metallici (MH storage).




Il processo di stoccaggio e di rilascio dell’idrogeno dagli idruri è gestito da un sistema di “thermal management” che consente di riscaldare (durante la scarica di idrogeno) e di raffreddare (durante la ricarica) gli idruri metallici. L’energia termica richiesta è ricavata dal calore prodotto dal modulo Fuel Cell di tipo PEM (approx. 200kW) che usa l’idrogeno come combustibile per la produzione di corrente elettrica a zero emissioni di inquinanti e di rumore. La corrente prodotta è controllata mediante un convertitore DC/DC su un bus centrale in corrente continua 700 V DC del tipo già testato sugli yacht dotati di tecnologia ibrida del cantiere. Sullo stesso bus in parallelo alla Fuel Cell è collegato un set di batterie agli ioni di litio con il compito di assorbire picchi e brusche variazioni di carico della domanda energetica lato utilizzatore”.

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