Località di mare

Un paradiso senza plastica: Procida plastic bags free al 100 per cento

Procida si candida come prima isola italiana 100 percento plastic bags free

Un paradiso senza plastica: Procida si candida a essere la prima isola plastic bags free d’Italia. Il Comune aderisce alla campagna Oceanus, quella di riconvertire le shopper in borse di cotone il primo passo verso la realizzazione di un modello ecosostenibile esportabile.

Con la delibera di Giunta n. 133/2020 il Comune di Procida (Napoli) ha ufficialmente abbracciato il progetto della onlus OceanusNo more plastic bags“. Si tratta di una campagna per disincentivare l’utilizzo delle classiche shopper in favore di sacche e borse ecosostenibili e riutilizzabili.

No more plastic bags” è una campagna di sensibilizzazione ambientale di Oceanus arrivata alla sua undicesima edizione che gode del patrocinio del Ministero del’Ambiente. L’obiettivo è quello di promuovere, attraverso la sinergia con le amministrazioni locali, una serie di azioni concrete la sensibilità dei cittadini verso la salvaguardia dell’ambiente. Al momento il progetto è stato portato avanti a Roma, Napoli e Verona ma anche a Favignana, Marettimo, Anacapri e Ischia dove proprio in questi giorni la onlus si prepara a distribuire le prime 1000 shopper in cotone. Ora si prepara a rafforzare il suo legame con l’isola di Procida.

“Si tratta – spiega il presidente di Oceanus Fabio Siniscalchi – di un primo passo verso un progetto più ampio che vuole trasformare tutta l’isola in una zona franca dalla di plastica”. L’idea di Oceanus, infatti, è quella di trasformare Procida in un’isola plastic bags free, creando un modello virtuoso che sia esportabile anche in altre realtà. “. La sfida di Oceanus, infatti, è fare di Procida la prima isola italiana plastic-bags-free, creando un modello virtuoso che sia esportabile anche in altre realtà. L’obiettivo oggi è condiviso dall’amministrazione procidana appena insediata, che con Oceanus è decisa a mettere al bando le buste plastica sull’isola e, al contempo, promuovere una serie di azioni volte all’ecosostenibilità. “Preferire una borsa in cotone alle micidiali buste di plastica- continua Siniscalchi – è il primo passo, la prima scelta consapevole, un simbolo, che manifesta un’attenzione all’acquisto verso prodotti poco confezionati e a chilometro zero. Gli step successivi sono ridurre il consumo di carne e acquistare pesce locale seguendo la stagionalità, quando possibile, nei punti di prima vendita sul territorio gestiti direttamente dai pescatori. Sembrano piccole azioni ma promuovono in realtà un radicale cambiamento nei nostri stili di vita, portandoci a consapevolezze diverse”.

Procida prova a raggiungere il 100 % plastic bags free

Procida – aggiunge l’Assessore con delega all’ambiente del Comune isolano, Titta Lubrano – si propone come capitale delle buone idee amiche dell’ambiente. Dopo il divieto di utilizzo delle stoviglie monouso non compostabili e/o bio-degradabili nelle pubbliche manifestazioni, vogliamo lanciare altri messaggi positivi per la comunità e per l’ambiente: mai come in questo periodo ne abbiamo bisogno. L’invito che si fa ai negozi isolani è di sostituire le shoppers in plastica usa e getta con borse in tela, assai meno inquinanti oltre che riutilizzabili. Ridurre l’uso della plastica nel quotidiano si deve e si può fare”.

Alla delibera seguirà nei prossimi giorni – nel rispetto della normativa anti-Covid – la firma di una lettera d’intenti tra Comune di Procida e Oceanus che formalizzerà gli obiettivi comuni e la timeline per perseguirli.



Il nome deriva dal greco, latinizzato in oceanus, epiteto del Dio del mare, e significa “immensità”. Non a caso dunque al nome della divinità marina si rifà questo gruppo di ricerca nato dall’impegno di biologi, skipper, subacquei e studiosi uniti da una comune passione per il mare, che dedicano le proprie competenze e abilità alla ricerca scientifica.

Fondata da Fabio Siniscalchi nel 2005 e attiva in tutto il mondo, la finalità statutaria di Oceanus è la promozione e lo sviluppo della ricerca scientifica finalizzata alla tutela ed alla conservazione degli ecosistemi marini in pericolo ed allo studio delle interazioni con le attività umane.

A questa, si affiancano campagne di educazione e sensibilizzazione ambientale e molti progetti solidali fra cui la restituzione di un ospedale alla piccola comunità della città di Paùl, sull’isola capoverdiana di Sant Antão; invio di medicinali agli ospedali di Kenya, Marocco, Grecia e Syria oltre ad aver partecipato attivamente durante l’emergenza profughi in Grecia nel campo profughi di Idomeni e sull’isola greca degli sbarchi, Chios. In Italia, Oceanus è molto attiva nel golfo di Napoli promuovendo la straordinaria biodiversità dei fondali delle acque del Golfo Partenopeo. Dal 2016 ha “adottato” l’orchestra musicale della scuola media statale “Giovanni Pascoli” di Secondigliano, donando nuovi strumenti musicali per i suoi giovani studenti.

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Progettazione e realizzazione di un catamarano a vela di 45 piedi interamente dedicato ai progetti di ricerca e salvaguardia di Oceanus. Fra gli sponsor Volvo Penta. Il varo del catamarano “Oceanus45” è atteso entro primavera 2021.

Oceanus onlus è beneficiaria di fondi FEAMP in Sardegna per un progetto che prevede un intervento innovativo di rinaturalizzazione ambientale capace di ripopolare il mare e ridurre l’effetto erosivo dell’onda sulla spiaggia.

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