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Il Porto di Pisa per la tutela ambientale, ecco l’ultima iniziativa

porto di pisa

Il Porto di Pisa, ricco di storia e da tempo impegnato nella sua battaglia in favore della tutela ambientale, continua a portare avanti la sua missione di sensibilizzazione contro gli sprechi e l’inquinamento, ponendo particolare attenzione ai giovani. L’ultimo esempio è l’installazione di contenitori per la raccolta di mozziconi di sigarette, in cui si può rispondere alla domanda “Il delfino è un pesce o un mammifero?”, gettando il rifiuto nel foro della propria scelta.




Porto di Pisa: “Nostra iniziativa come spunto di riflessione”

«Negli ultimi anni molte indagini svolte per valutare qualitativamente e quantitativamente la presenza dei rifiuti hanno dimostrato che la plastica rappresenta l’80% del marine litter trovato sulle spiagge e, in questa triste classifica, i mozziconi delle sigarette sono al quarto posto», ha spiegato Michele Magri, Responsabile Progetti Ambientali del Porto di Pisa. In Italia si consumano infatti circa 134 milioni di sigarette ogni anno e i due terzi dei mozziconi vanno a finire in mare attraverso gli scarichi, le acque di dilavamento e i fiumi. «La nostra iniziativa è semplice, ma vuole essere uno stimolo di riflessione, soprattutto per i più giovani e ci impegneremo a sostituire la domanda con altri quesiti, sempre inerenti al mare e all’ambiente».

Grande sostenitore di questa iniziativa è Simone Tempesti, Amministratore Unico Porto di Pisa: «Per il sesto anno consecutivo il Porto di Pisa è stato insignito della Bandiera Blu, un riconoscimento significativo perché certifica e premia la qualità dei servizi che offriamo ai diportisti. Senza dimenticare che il nostro Porto ha un primato importante: è stato il primo porto turistico plastic-free d’Italia, a dimostrazione di quanto sia radicata la vocazione alla tutela ambientale».

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«La FEE, l’organismo che rilascia la Bandiera Blu, ci invita a darci degli obiettivi: per quest’anno abbiamo indicato la biodepurazione, attraverso l’utilizzo di organismi filtratori autoctoni, la continuazione del progetto Seabin, il cestino galleggiante “mangia rifiuti”, e la raccolta dei mozziconi di sigaretta» ha infine concluso Magri.

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