Boe mangiaplastica, Taranto guarda al futuro
Le boe mangiaplastica: risucchiano la spazzatura che galleggia sull’acqua
Letteralmente “bidoni del mare”, il sistema di cattura della plastica Shoreliner prevede l’installazione di boe contenitori che catturano tutta la plastica che incontrano, risucchiandola: dalle buste alle confezioni delle patatine, dai cotton fioc alle fibre microscopiche invisibili a occhio nudo, le boe mangiaplastica galleggiano sulla superficie del mare divorando rifiuti.
Il sistema è stato sviluppato da TAUW in collaborazione con TenCate Geosynthetics, Dow Chemical e JP Schilder BV per conto della Port of Rotterdam Authority (nell’ambito del progetto Port Waste Catch), per “catturare” i rifiuti galleggianti nel porto prima che finiscano in mare. I rifiuti galleggianti sono un problema globale, anche nel porto di Rotterdam. Inquina l’acqua e finisce sulle rive.
Insieme, queste parti hanno raccolto la sfida per trovare una soluzione a questo problema.
I detriti galleggianti si trovano in tutti i tipi di acqua, come fiumi, porti e riserve naturali (in misura minore), prima di finire nell’oceano a causa delle correnti d’acqua e del vento. Il sistema di cattura fa galleggiare naturalmente macroplastiche (> 5 mm) e rifiuti che galleggiano insieme nell’acqua appena prima del pendio.
Un conduttore di polistirolo circondato da un tessuto filtrante profondo fino a 50 cm è fissato a un dissuasore. Lo sporco galleggiante viene portato alla raccolta con la costruzione. Questo viene quindi svuotato con una pinza meccanica, dopodiché il materiale riciclabile viene separato per il riutilizzo. Un sistema che al Comune di Taranto fa gola: le boe mangiaplastica sono uno degli obiettivi prossimi dell’amministrazione comunale.
Giornalista professionista, editor e direttore responsabile di NonsoloNautica.it. Ama il mare in tutte le stagioni e ne respira il suo profumo a pieni polmoni.