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Boe mangiaplastica, al via uno studio di fattibilità a Taranto

boe mangiaplastica Taranto Shoreliner
Boe mangiaplastica per divorare i rifiuti che inquinano il mare di Taranto. Ieri mattina si è tenuta una videoconferenza con la società olandese Tauw per l’avvio di uno studio di fattibilità sull’installazione di un sistema di Shoreliner, boe mangiaplastica, negli specchi d’acqua di Mar Piccolo e di Mar Grande.




Boe mangiaplastica, Taranto guarda al futuro

La città pugliese guarda al futuro, con un metodo innovativo proveniente dai Paesi Bassi. Si tratta dello Shoreliner: è un sistema di raccolta della plastica che riduce la fornitura di questo tipo di spazzatura all’oceano catturando e rimuovendo i rifiuti galleggianti (di plastica) con una soluzione sostenibile. La plastica raccolta può quindi essere riciclata (Guarda il video).

“Lo studio avviato stamattina con il dottor Carmine Pisano e con i tecnici della direzione Ambiente, su input del sindaco Rinaldo Melucci – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Paolo Castronovi -, servirà a individuare le zone idonee all’installazione di questi strumenti che ci aiuteranno a mantenere puliti gli specchi d’acqua tarantini. Avremo la necessità nei prossimi mesi di ascoltare gli stakeholder locali per condividere il percorso di studio, raccogliendo i loro suggerimenti”.

Le boe mangiaplastica: risucchiano la spazzatura che galleggia sull’acqua

Letteralmente “bidoni del mare”, il sistema di cattura della plastica Shoreliner prevede l’installazione di boe contenitori che catturano tutta la plastica che incontrano, risucchiandola: dalle buste alle confezioni delle patatine, dai cotton fioc alle fibre microscopiche invisibili a occhio nudo, le boe mangiaplastica galleggiano sulla superficie del mare divorando rifiuti.




Il sistema è stato sviluppato da TAUW in collaborazione con TenCate Geosynthetics, Dow Chemical e JP Schilder BV per conto della Port of Rotterdam Authority (nell’ambito del progetto Port Waste Catch), per “catturare” i rifiuti galleggianti nel porto prima che finiscano in mare. I rifiuti galleggianti sono un problema globale, anche nel porto di Rotterdam. Inquina l’acqua e finisce sulle rive.

Boe mangiaplastica Taranto
L’assessore all’Ambiente Paolo Castronovi valuta il piano

Insieme, queste parti hanno raccolto la sfida per trovare una soluzione a questo problema.

I detriti galleggianti si trovano in tutti i tipi di acqua, come fiumi, porti e riserve naturali (in misura minore), prima di finire nell’oceano a causa delle correnti d’acqua e del vento. Il sistema di cattura fa galleggiare naturalmente macroplastiche (> 5 mm) e rifiuti che galleggiano insieme nell’acqua appena prima del pendio.

Un conduttore di polistirolo circondato da un tessuto filtrante profondo fino a 50 cm è fissato a un dissuasore. Lo sporco galleggiante viene portato alla raccolta con la costruzione. Questo viene quindi svuotato con una pinza meccanica, dopodiché il materiale riciclabile viene separato per il riutilizzo. Un sistema che al Comune di Taranto fa gola: le boe mangiaplastica sono uno degli obiettivi prossimi dell’amministrazione comunale.

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