Anche Alberto Bona tocca la terra della Guadalupa e conclude con un incoraggiante ottavo posto la sua prima Route du Rhum e la sua prima regata transatlantica in solitario con il suo Class 40 Ibsa.
Il velista torinese porta a casa un risultato frutto di una performance molto solida, che l’ha visto navigare in condizioni difficili: prima il taglio alla testa auto medicatosi, poi la rottura di un Gennaker nell’Aliseo e, come per Beccaria, la perdita dei sensori del vento.
Alberto Bona soddisfatto dell’ottavo posto
Alberto ha tagliato il traguardo dopo 15 giorni, 6 ore, 19 minuti e 50 secondi di navigazione. Sin dalla partenza, è rimasto nel gruppo di testa e ha battagliato a lungo con Carpentier, che ha concluso quinto: i problemi di cui sopra, però, hanno costretto l’italiano ad accontentarsi di un posto in top ten.
“Bellissima e difficile, in particolare nella settimana della bolina”, ha dichiarato Alberto Bona all’arrivo. “Sono estremamente contento: io e Ibsa ce l’abbiamo fatta assieme, abbiamo attraversato un Atlantico che non ci ha fatto alcuno sconto. Esperienza dura, indimenticabile. Navigare nelle condizioni di bolina in cui ci siamo trovati è stato molto difficile. È una condizione in cui ogni movimento a bordo risulta pericoloso, e si è obbligati a rimanere il più possibile fermi per non rischiare di sbattere ovunque. Al tempo stesso è necessario essere attenti, reattivi e pronti, perché la barca deve essere analizzata e controllata continuamente, per intervenire immediatamente ed evitare danni più grandi”.
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Laureando in Storia e Politica internazionale e aspirante giornalista. Sono molto sensibile alle tematiche ambientali e alla ecosostenibilità, oltre ad amare le lunghe passeggiate al mare il mattino presto.