Le pericolose “correnti di ritorno“ anche nei nostri mari mietono un elevato numero di vittime di annegamento: è bene imparare a riconoscerle e sapere come comportarsi nel caso in cui se ne sia intrappolati.
Ecco come si formano le correnti di ritorno
Il 50% degli annegamenti in mare in Australia, Regno Unito e Nuova Zelanda sono dovuti alle rip currents correnti di ritorno e negli Stati Uniti queste sono responsabili di 70-100 decessi all’anno.
In Italia, la Società nazionale di salvamento stima che circa 150 bagnanti all’anno anneghino mentre fanno il bagno dalla spiaggia; di cui una cinquantina per le correnti di ritorno.
Le onde che provengono dal largo si deformano avvicinandosi a riva per l’attrito esercitato dal fondale: diventano progressivamente più corte, più alte e asimmetriche, con la cresta che viaggia più velocemente del cavo, finché questa non cade in avanti producendo un frangente.
Da questo punto si genera un flusso d’acqua verso riva, che determina un innalzamento del livello del mare, in parte compensato da una corrente che sul fondale si allontana dalla costa.
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Molto spesso, però, si hanno anche correnti concentrate (le rip currents) che si sviluppano fino alla superficie e che possono raggiungere velocità di alcuni metri al secondo, superiori a quelle tenute anche dai nuotatori più allenati.
Come riconoscere una correnti di ritorno
Durante una mareggiata, anche di modesta intensità, si possono vedere delle zone di mare bianche per la schiuma delle onde che sono frante, intervallate da strisce più scure, lungo le quali le onde frangono in ritardo o non frangono affatto: qui si collocano le correnti di ritorno.
Dato che le onde in genere frangono sulla barra, è da questa linea che l’acqua comincia ad accumularsi verso riva, ed è da un canale che la taglia che poi fuoriesce verso il largo, talvolta con una piccola angolazione.
Quindi l’acqua della rip è più scura per la maggiore profondità, ma questa tonalità è incrementata anche dai sedimenti in sospensione che si allontanano da riva.
Inoltre vi possono essere frammenti vegetali che galleggiano e tracciano il percorso della corrente. Ma sono l’assenza di schiuma bianca e il frangimento ritardato i segnali più chiari della presenza di una corrente di ritorno.
Il flusso dell’acqua in una correnti di ritorno
Dietro alla linea dei frangenti (che di solito è coincidente con una barra) l’acqua si accumula, scorre lungo riva andando ad alimentare (feeder) delle correnti concentrate dirette verso il largo che tagliano la barra. Qui l’acqua è più scura, con sedimenti e detriti in sospensione e una interruzione, o ritardo, del frangimento. Dietro ai frangenti l’acqua è bianca per la schiuma ed è il punto più sicuro per fare il bagno.
Contrariamente a quanto si pensa, le correnti di ritorno non trascinano sott’acqua, cosa che può invece avvenire in corrispondenza dei frangenti.
Le correnti di ritorno nelle spiagge rettilinee si generano spesso con moto ondoso leggermente obliquo e le cuspidi a esso associate si muovono lungo costa; al contrario risultano stabili in prossimità di promontori, sia che essi delimitino le spiagge rettilinee che le pocket beaches (spiagge poste all’interno di una baia); in questi casi Andrew Short, il massimo esperto di questi processi, propone il nome di “rip topografiche”.
Quanto abbiamo detto si riferisce a spiagge non difese da scogliere, in cui i fenomeni naturali si manifestano senza costrizioni o esasperazioni; ben più complessa e pericolosa si presenta la situazione in presenza di pennelli e scogliere parallele.
Come salvarsi se si viene catturati da una correnti di ritorno
Anche se riconoscere le correnti di ritorno è essenziale per evitare di esserne catturati, è opportuno sapere come uscirne fuori, e anche questo dovrebbe essere insegnato a tutti, forse nei corsi di educazione fisica delle scuole inferiori.
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È in genere inutile opporsi al trasporto da parte della corrente, in particolare se la sua velocità è elevata; è meglio farsi trasportare verso il largo, sapendo che oltre la linea dei frangenti la sua velocità si annulla; da qui si dovrà nuotare parallelamente a riva per portarsi in un tratto privo di correnti e dirigersi quindi verso la costa in una zona non percorsa dalla corrente.
Redazione di Non solo Nautica, la rivista online sulla nautica e sul mare a cura di Davide Gambardella.